Dopo che l'insegna Upim è passata, già parecchio tempo fa, al gruppo Coin, gli store di uno dei più famosi grandi magazzini d'Italia hanno imboccato un drastico processo di razionalizzazione della rete. Alcune filiali sono state chiuse e altre sono passate sotto la bandiera Ovs Industry.

Ma il gruppo veneto, di recente passato anch'esso di proprietà da Pai a Bc Partners, ha lanciato un nuovo format, ossia Upim Pop, un magazzino più grande, più esclusivo, che, pur non dovendo perdere i propri connotati "popolari" fosse in grado di elevare verso l'alto l'offerta commerciale.

Così mentre Upim in generale perde quota con una contrazione di fatturato di oltre il 50%, dovuta appunto alla ristrutturazione del network, Upim Pop sembra avanzare a passo di carica.

Nel solo mese di settembre sono stati inaugurati 11 punti di vendita, con metrature che variano da poco più di 800 a oltre 2000 mq: 5 nella Capitale, 2 a Milano e poi a Cagliari, Livorno, Trieste ecc. Il maggiore è quello di Roma-Prati fiscali (2.250 mq), mentre il minore si trova a Milano-Piazza Frattini (850 mq).

I negozi sono avanzati dal punto di vista del mix di offerta, che punta decisamente anche a soddisfare la clientela più esigente e si integrano, per i casalinghi e la teleria, con l'insegna Croff e, per la profumeria, con il brand Shaka.