Sono cifre positive, che parlano di italiani che vogliono trovare occasioni per intraprendere, specie quando, come dice Fiorelli, il sistema economico sembra volere negare loro qualsiasi modo per fare impresa: è il caso dei giovani e delle donne, appunto.
Il rapporto dell’associazione, presentato ieri, spiega che In Italia il settore è vitale anzi in crescita, e lo dimostra, evidenziando nel quinquennio, una serie di segni ‘più’: + 5,5% il giro d’affari, + 4,6% gli addetti occupati nei punti vendita, + 14,2% il numero di franchisor, sostanzialmente invariato il numero dei punti vendita.
Nel 2013 sono oltre 51.000 i punti vendita franchising in Italia e danno lavoro a più di 187.000 addetti, che contribuiscono a un giro di affari di oltre 23 miliardi di euro.
Il primato dei negozi in franchising spetta alla Lombardia con ben 8.509 punti vendita, seguita da Lazio, 6.208 e Piemonte 4.296; in quarta e quinta posizione rispettivamente Sicilia 4.284, e Campania 4.247.
E’ il settore dei servizi che attira più di tutti gli imprenditori del franchising con i suoi 24.349 punti vendita nel 2013 rappresentando il 47,6% del totale, seguito dal comparto dei negozi di articoli alla persona che nel 2013, rispetto all’anno precedente, si sono arricchiti di 300 punti vendita passando da 12.253 a 12.585.
Per fattturato, anche nel 2013, il comparto “gdo food - alimentari” ha realizzato il dato maggiore pari a 7,322 miliardi di euro, con una quota, sul dato nazionale, del 31,15%, in lieve incremento d’incidenza rispetto al 2012 dell’1,09 per cento.