Un flamenco per Lidl
Un flamenco per Lidl
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Spagna, Spagna e ancora Spagna: sarà la crisi, sarà l’apertura mentale iberica, ma la Spagna sta diventando una sorta di grande laboratorio per i retailer internazionali.
E così se gli americani di Costco rantolano in Francia, dove stanno aspettando di aprire da ben 18 mesi, per via dell’opposizione delle potenti insegne locali, lo sbarco del re dei wholsale club è dato per scontato a Siviglia. Idem per i francesi di Carrefour che con Supeco – El cash de la famila – hanno piazzato già nel 2012 i primi due piloti di 2.000 mq proprio in terra iberica, sempre alla periferia di Siviglia.
Dunque non stupisce nemmeno l’annuncio di ieri, secondo il quale Lidl è fermamente intenzionato ad aumentare le proprie quote di mercato in questo Paese, con 120 milioni di investimenti in nuove aperture e in un processo di razionalizzazione logistica. Già nel 2012 il discounter tedesco aveva sborsato 100 milioni per 14 nuovi punti di vendita e per il restyling di altri 65.
I progetti immediati convergono sul nuovo cedi di Lorquí, nella Murcia - 40.000 m2 e 200 addetti – e sul centro logistico di Montcada e Reixac (Barcellona) che crescerà di 8.000 mq.
Lidl, che lo scorso 17 gennaio ha aperto un supermercato ad Alcoy (Alicante), è entrata nel mercato spagnolo nel 1994 con l’opening del suo primo negozio a Lleida (Catalogna). Da allora si è espanso costantemente, fino ad arrivare a 530 negozi, 8 piattaforme logistiche (Valencia, Vitoria, Siviglia, Madrid, Barcellona, Ferrol, Malaga e Tenerife) e una forza lavoro di oltre 9.500 persone. Ogni settimana i clienti spagnoli di Lidl sono 2,8 milioni.
A livello internazionale Lidl ha più di 9.000 punti di vendita, 170.000 dipendenti e 7 milioni di clienti al giorno in 26 Paesi europei.
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