Un anno decisamente positivo, quello appena concluso, per la tecnologia di consumo: secondo i dati GfK, le vendite, in Italia, sono cresciute del 9,2% e il valore complessivo del mercato ha raggiunto 17,5 miliardi di euro. A trainare il comparto soprattutto i grandi elettrodomestici (+9,7%) e la telefonia (+6,6%).

E questo nonostante i beni durevoli in genere e l’Ict in particolare, fossero stati protagonisti di un vero boom, causa lockdown, lavoro da casa, Dad, intrattenimento domestico. Molto bene anche il confronto con il 2019, con un’impennata, addirittura, del 18,5 per cento.

I punti vendita, in catena o indipendenti, hanno evidenziato una performance superiore all’online, grazie alla forte domanda di marzo e aprile e all’effetto rimbalzo sulle chiusure e limitazioni del 2020. La volata del canale fisico è stata del 9,5%, mentre il commercio elettronico ha dovuto ‘accontentarsi’ di un +8,1%, scontando, in trend – anche qui un rimbalzo - lo straordinario exploit del primo anno della pandemia. Il peso dell’online è sceso leggermente, al 24,2%, rispetto al 24,4% a valore del 2020.

A condurre la crescita è la performance molto positiva del comparto elettronica di consumo (+35,9%) – fondamentalmente i cosiddetti bruni - che include al proprio interno le categorie video e tv (+38%): queste classi di prodotto, grazie allo switch-off di fine 2021, sono arrivati a generare il 13,5% del valore complessivo del mercato italiano.

L’anno è stato caratterizzato, in ogni caso, da incrementi positivi in tutti i settori: grande elettrodomestico (+9,7%), telefonia (+6,6%) - che si conferma il segmento più importante per fatturato con un peso sul totale del 34 per cento - e piccolo elettrodomestico, che cresce ancora del 5,5 per cento. L’information technology e office rappresenta l’unica categoria in flessione (-0,8%) ma si deve ricordare che lo scorso anno aveva fatto registrare cifre da primato.

Ottime le prestazioni anche dei segmenti più marginali come home comfort (+15,3%) e fotografia (+14,6%) che, però, non sono tornati ai ricavi del 2019.

Si conferma l’importanza delle vendite effettuate nell’ultimo trimestre dell’anno, che generano quasi il 33% del totale. La difficoltà nel reperimento delle materie prime, a partire dai semiconduttori, ha rallentato, tuttavia, una performance annuale che avrebbe potuto essere ancora più sorprendente ma che, anche in seguito all’aumento dei costi logistici, ha portato a un incremento dei prezzi su tutta la linea.