Spreco alimentare: scontro di cifre, mentre comincia l'esame parlamentare
Spreco alimentare: scontro di cifre, mentre comincia l'esame parlamentare
- Information
Significativo passo in avanti per la futura legge italiana anti spreco che porta la firma della deputata del Pd, Maria Chiara Gadda: ieri, 14 marzo, si è svolta, presso la Camera dei Deputati, la prima giornata di esame del provvedimento.
Si è trattato di un preliminare che ha indicato le linee generali del testo unificato, le proposte sul tappeto e i precedenti normativi, mentre la trattazione approfondita è stata rinviata alle prossime sedute. Gli obiettivi sono, notoriamente, di aumentare la donazione e la distribuzione di food e medicinali a fini di solidarietà sociale.
Le associazioni di consumatori sottolineano il ruolo fondamentale che dovrà giocare la società civile. Servirà, soprattutto, una vera “rivoluzione culturale” da parte di chi acquista e consuma. Secondo quanto riporta Help Consumatori, l’agenzia delle associazioni, “gli sprechi alimentari, costano all’Italia 12,5 miliardi (fonte Coldiretti) che sono persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione”.
Cifre allarmanti, sulle quali però dissente, almeno in parte, Federdistribuzione. Questa fonte oppone i dati di un recente studio del Politecnico di Milano, dal quale emerge che le rimanenze alimentari in Italia sono di 5.590.000 tonnellate, pari a oltre 13,5 miliardi di euro. Di queste i consumatori sono responsabili del 43%, la distribuzione del 13%, la ristorazione del 4%, la trasformazione del 3% e il settore primario del 37%.
Uno studio autorevole – continua la nota -, che è stato più volte citato da vari attori della filiera e in vari eventi istituzionali ed è stato presentato il 6 ottobre 2015 presso Expo alla presenza del Ministro Martina, dell'Onorevole Gadda e delle varie associazioni che compongono la filiera. “Lo stesso studio evidenzia che la Gdo ogni anno dona prodotti alimentari ancora perfettamente commestibili per 65.000 tonnellate, pari a oltre 80 milioni di pasti. Siamo convinti – conclude la Federazione – che la questione della lotta allo spreco e del recupero delle rimanenze alimentari sia importante e che per affrontarla ogni elemento della filiera debba innanzitutto prendersi le proprie responsabilità”.
Per saperne di più scarica il testo del progetto di legge
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.