Passa di mano Verallia, terzo gruppo mondiale degli imballaggi in vetro, finora targato Saint Gobain: l’acquirente è il fondo americano Apollo che si è aggiudicato l’azienda per un valore vicino ai 2,8 miliardi di euro chiesti dall’attuale proprietà.

A scriverlo è il giornale “Les Echos”, che riferisce che il fondo ha battuto le offerte degli altri concorrenti, i portoghesi di Ba Vidro, la cordata dei fondi Adrian e Bain e il potentissimo fondo Blackstone.

Del resto Saint Gobain meditava la cessione già da sette anni, probabilmente per concentrarsi sul core business del vetro piano e dei materiali ad alte prestazioni.

Verallia ha una presenza industriale in 13 Paesi, mentre i suoi prodotti sono commercializzati in 45 nazioni. Conta su 47 siti produttivi, 60 fornaci, una produzione di bottiglie e vasi di circa 15 miliardi di pezzi annui, per un fatturato 2014 di 2,4 miliardi di euro.

Verallia Italia, dal canto suo, vanta 6 stabilimenti, 10 forni fusori, una produzione di 3,2 miliardi di contenitori (dato 2011), articolata in 1.400 prodotti a loro volta declinati in 11 colori. Ogni anno utilizza ben 770.000 tonnellate di vetro riciclato.