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Rapporto Coop: siamo fermi sull'orlo del baratro

Rapporto Coop: siamo fermi sull'orlo del baratro
Rapporto Coop: siamo fermi sull'orlo del baratro

Rapporto Coop: siamo fermi sull'orlo del baratro

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Redazione
“Il 2014 doveva essere l’anno di un nuovo inizio. Di sicuro è l’anno in cui si ci è fermati sull’orlo del baratro alle prese con equilibri sempre più difficili. Dal 2007 a oggi si sono volatilizzati circa 15 punti di Pii ovvero 230 miliardi di euro. E ciascun italiano ha visto ridursi nello stesso periodo di 2700 euro a testa il reddito disponibile. L’aria che tira non può dirsi buona (il 77% degli italiani rispetto al 43% media europea dà un giudizio pessimo sulla qualità della vita nel proprio Paese e, se si chiede un giudizio sullo stato dell’economia, la percentuale dei negativi raggiunge il tetto del 91%); la fiducia dopo un timido rialzo sembra di nuovo volgere al peggio”.

Non è certo un quadro roseo quello che è stato tracciato ieri, a Milano, durante la presentazione dell’ultimo rapporto Coop su consumi e distribuzione. Anche perché a tutto questo si somma quella che Marco Pedroni, presidente Coop, ha definito una “brutta bestia”, ossia la deflazione. Brutta quanto poco conosciuta, visto che, a fil di logica, il calo dei prezzi dovrebbe stimolare gli acquisti, ma alla lunga porta invece a una paralisi di un sistema che non ha più nulla da dire. La redditività della gdo è praticamente ridotta allo zero, rispetto a margini ancora tutto sommato accettabili dell’industria di marca.

Persino le promozioni non bastano più. Il consumatore le pretende, in quanto ulteriore elemento di convenienza, ma esse, diventate abituali e ossessive, non aumentano più né gli atti di acquisto, né il traffico sul punto di vendita. Si fermano persino le private label, che per la media delle varie insegne e dei vari prodotti, sono ferme al 15% di quota.

E allora? Qualche elemento positivo c’è sempre. I nostri connazionali intanto danno segnali importanti di una ritrovata voglia di intraprendere. Cambiano i gusti e i canali di acquisto e, sembra banale dirlo, ma non lo è, molte scelte, molte spese, molte ricerche di prodotto, passano attraverso Internet, che diventa il mezzo di informazione per eccellenza ma anche, sempre più spesso luogo di acquisto e banco di prova per il mondo del largo consumo.

In tutto questo quale ruolo devono svolgere i nostri governanti? La pressione fiscale va allentata, bisogna mettere mano con maggiore forza alle liberalizzazioni e dare nuove speranze di occupazione ai giovani.
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