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Pubblicità gay: cosa si nasconde dietro al trend?
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Pubblicità gay: cosa si nasconde dietro al trend?
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Anche Desigual, insegna abitualmente “di rottura”, si dà alla pubblicità gay, con uno spot televisivo incentrato su un lungo bacio tra due uomini, all’insegna della parola spagnola “Chula”, sinonimo di fantastico o meraviglioso, per riflettere la libertà di baciare e amare chi si vuole. br />
La campagna si inserisce in un filone che sta facendo tendenza, a partire da Findus. Lo spot di “4 Salti in Padella”, andato in onda in giugno, è basato su una cena organizzata da Luca per la mamma, in cui il ragazzo annuncia una sorpresa, ossia che Gianni non è solo il suo coinquilino ma anche il suo compagno.
Terzo esempio, non passato sugli schermi nazionali, riguarda il Cornetto Cupido, prodotto intorno al quale ruota, la nascita, accennata con toni delicati, dell’amore fra due ragazze.
Viene da pensare che in fondo sia anche questa una forma di strumentalizzazione, in base al vecchio principio che la pubblicità buona è solo quella che fa parlare di sè. A questo le comunità gay e lesbo forse non hanno ancora pensato, nel decretare al trend un lungo applauso su Internet.
E visto che siamo persone di mercato andiamo oltre: secondo Istat in Italia nel 2012 circa un milione di persone si è dichiarato omosessuale o bisessuale. Un bel target, decisamente, che essendo salvo rarissime eccezioni, alleggerito dall’onere finanziario dei figli ha, ceteris paribus, un maggiore reddito disponibile. Una bella strizzatina d’occhio di quando in quando, insomma, non guasta.
La campagna si inserisce in un filone che sta facendo tendenza, a partire da Findus. Lo spot di “4 Salti in Padella”, andato in onda in giugno, è basato su una cena organizzata da Luca per la mamma, in cui il ragazzo annuncia una sorpresa, ossia che Gianni non è solo il suo coinquilino ma anche il suo compagno.
Terzo esempio, non passato sugli schermi nazionali, riguarda il Cornetto Cupido, prodotto intorno al quale ruota, la nascita, accennata con toni delicati, dell’amore fra due ragazze.
Viene da pensare che in fondo sia anche questa una forma di strumentalizzazione, in base al vecchio principio che la pubblicità buona è solo quella che fa parlare di sè. A questo le comunità gay e lesbo forse non hanno ancora pensato, nel decretare al trend un lungo applauso su Internet.
E visto che siamo persone di mercato andiamo oltre: secondo Istat in Italia nel 2012 circa un milione di persone si è dichiarato omosessuale o bisessuale. Un bel target, decisamente, che essendo salvo rarissime eccezioni, alleggerito dall’onere finanziario dei figli ha, ceteris paribus, un maggiore reddito disponibile. Una bella strizzatina d’occhio di quando in quando, insomma, non guasta.
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