Soluzione (a metà) per il nodo dei buoni pasto. Infatti, con l’approvazione, in Senato ieri, 14 luglio, diventa legge il Decreto Aiuti (Dl 50/2022).

La norma, incentrata in prevalenza sulle misure urgenti in materia di energia e ristrutturazioni immobiliari residenziali (Superbonus), prevede infatti anche il tetto del 5% alle commissioni a carico degli esercenti (bar, ristoranti, esercizi di vicinato, supermercati e ipermercati) nelle gare per l’acquisto dei buoni destinati ai dipendenti pubblici.

La prossima gara Consip del valore di oltre 1,2 miliardi di euro sarà il vero banco di prova per testare l’efficacia delle nuove regole e per toccare con mano la differenza con le precedenti tranche, che hanno portato a commissioni addirittura superiori al 21 per cento.

Questo è il primo risultato del lavoro che ha visto unite le associazioni della ristorazione e del commercio – Ancc-Coop, Ancd-Conad, Federdistribuzione, Fida, Fiepet-Confesercenti e Fipe-Confcommercio – per rispondere al disagio di migliaia di imprese costrette a pagare una ‘tassa occulta’ del valore di centinaia di milioni di euro, onde assicurare il servizio ai lavoratori.

Il secondo obiettivo delle associazioni è ora la riforma strutturale del sistema, per intervenire anche sulle gare private che oggi non sono interessate dal provvedimento e che, tuttavia, valgono due terzi del mercato.

Occorre, infatti, adottare modelli di regolazione mutuati da altri Paesi europei, mettendo al centro la salvaguardia del valore reale del buono pasto, da quando viene acquistato dal datore di lavoro a quando viene speso dal lavoratore.

In vista della prossima Legge di Bilancio, proseguirà l’interlocuzione con il Ministero dell’economia e delle finanze per porre fine alle pesanti distorsioni che oggi caratterizzano il nostro mercato.

Ricordiamo che la controversa questione ha portato, lo scorso 15 giugno, a un'iniziativa tanto simbolica, quanto fortemente visibile, come lo 'Sciopero dei buoni pasto' indetto dalle stesse associazioni.

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