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PAC 2000A sempre più attiva in Calabria

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PAC 2000A sempre più attiva in Calabria

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Redazione
Nel corso del 2014 ha sviluppato un fatturato di 255 milioni di euro, in crescita del 4,9% rispetto all’anno precedente. br />
La cooperativa è impegnata a sostenere l'economia calabra attraverso 173 fornitori locali che nel 2014 hanno realizzato un fatturato di 34,1 milioni di euro.  “Abbiamo sviluppato un concetto di localismo che fa sì che gli investimenti fatti in ognuna delle regioni in cui operiamo restino in loco, affinché il surplus sia reinvestito lì innescando un circolo virtuoso anche sull’indotto”, sottolinea il direttore generale di PAC 2000A Danilo Toppetti.

A ulteriore sostegno del localismo, PAC 2000A ha attivato due nuovi progetti. Il primo riguarda le carni bovine calabresi e podoliche in cui sono coinvolti 15 punti di vendita che hanno la possibilità di gestire le mezzene in carcassa. Sono 40 gli allevatori che, da maggio 2014 a marzo 205, hanno fornito capi da macello per oltre 54 tonnellate di carni, sviluppando un fatturato di 266.000 euro.

Da due settimane, poi, è in corso un test, sia nell’area calabra sia in quella campana, che prevede la fornitura di mezzene di razza podolica – lavorate, porzionate e confezionate in vaschette in atmosfera protettiva – a 35 punti di vendita che non hanno la possibilità di lavorarle al proprio interno.

Stesso discorso per il suino nero di Calabria, che viene proposto solo confezionato, e per il suino bianco Dop che è gestito in mezzene integrali in tutti i punti di vendita Conad che hanno firmato il disciplinare.

Il secondo progetto riguarda la valorizzazione dell’ortofrutta, attualmente, prodotta da 11 fornitori locali che sviluppano un fatturato di 3,6 milioni di euro – il 76% dei 4,7 milioni gestiti nella piattaforma di Amantea – su un fatturato complessivo di 12,8 milioni di euro sviluppati dalla cooperativa in Calabria.

La piattaforma di Amantea, che serve il centro sud della Regione mentre il nord è rifornito dalla Campania, risulta già piccola a causa della quantità di prodotti cresciuta oltre ogni ottimistica previsione, per cui è allo studio la ricerca di una nuova struttura di maggiori dimensioni dove concentrare tutta l’attività ortofrutticola della Calabria, con innegabili vantaggi anche per l’occupazione locale e l’indotto.
 
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