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Ovs conclude il primo passaggio con Goldenpoint. Fra un anno al 51 per cento

Ovs conclude il primo passaggio con Goldenpoint. Fra un anno al 51 per cento
Ovs conclude il primo passaggio con Goldenpoint. Fra un anno al 51 per cento

Ovs conclude il primo passaggio con Goldenpoint. Fra un anno al 51 per cento

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Luca Salomone

di Luca Salomone

Conclusa da Ovs la fase uno nell’acquisizione del 100% di Goldenpoint, catena di intimo e mare con 380 punti vendita in Italia (all'80% diretti), oggi controllata dalla famiglia Grassi, fondatrice di Golden lady.

Il 16 luglio (il deal è stato abbozzato ufficialmente lo scorso 6 febbraio) il leader dei grandi magazzini ha perfezionato l’accordo di investimento, sottoscrivendo un prestito obbligazionario convertibile e rilevando il 3% del capitale sociale, per un importo di 3 milioni di euro.

L’intesa con Goldenpoint, 100 milioni di euro di fatturato, prevede un secondo passaggio fra circa un anno, il 31 luglio 2025, quando, grazie all’opzione call, Ovs salirà al 51 per cento.

Il rimanente 49% potrà essere acquisito in una finestra temporale compresa fra il 1° agosto 2026 e il 31 luglio 2029.

L’operazione consolida il percorso di integrazione di Goldenpoint in Ovs, destinato a rafforzare il ruolo, di primo attore, che il gruppo riveste nell’abbigliamento intimo e mare, attraverso la valorizzazione e lo sviluppo di una rete commerciale dedicata, che manterrà l’insegna originaria.

Va detto, che pure in un mercato piuttosto difficile, come la moda, il leader continua a viaggiare a gonfie vele.

Nel primo trimestre di esercizio, che per Ovs va da febbraio ad aprile, le vendite nette consolidate erano di 352,2 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto al primo trimestre del 2023, quando già risultavano in forte aumento.

L’Ebitda rettificato era pari a 29,7 milioni, in incremento rispetto ai 27,5 milioni di euro del primo trimestre 2023. Il risultato rettificato prima delle imposte aveva toccato 10,1 milioni, contro i 7,7 milioni di euro di febbraio-aprile 2023. La posizione finanziaria netta rettificata, infine, ammontava a 254,2 milioni.

 

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