Medio Oriente e Cina nel futuro della pasta di Gragnano Igp
Medio Oriente e Cina nel futuro della pasta di Gragnano Igp
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Il Consorzio della Pasta di Gragnano Igp, diventato consorzio di tutela il 17 gennaio 2019 con l’assistenza dell’Organismo di controllo incaricato direttamente dal Mipaaft, tira un bilancio del settore nel 2018 (annualità in cui ancora non era stata assegnata la funzione di tutela).
La produzione certificata, comprendendo nel calcolo tutti i pastifici iscritti al sistema dei controlli, si è attestata al disopra delle 52.000 tonnellate.
Questo volume, che i primi dati del 2019 segnalano in notevole incremento, trova spazio sia in Italia (62%) sia all’estero (38 per cento). Si segnala peraltro che, nel nostro Paese, il consumo di pasta standard, negli scorsi anni, è diminuito, mentre la domanda di pasta premium – specie quella di Gragnano Igp - si è dimostrata in costante aumento.
Fuori dall’Italia il mercato più importante è l’Unione Europea. A seguire l’Europa Extra UE e l’America del Nord e particolarmente gli Usa. Lo scenario internazionale cambia se invece si indaga il sentiment di imprenditori e manager dei pastifici. Medio Oriente (soprattutto gli Emirati Arabi Uniti) e Cina vengono segnalati come le aree con le maggiori opportunità di sviluppo.
“Questi dati, aspettativa di notevole incremento della produzione e interesse verso nuove macroregioni commerciali – fa sapere il Consorzio -, costituiscono un rilevante supporto decisionale per le attività di tutela, vigilanza e valorizzazione, sia a livello Ue (dove l’Igp è legalmente riconosciuta), sia sul piano mondiale, soprattutto per i Paesi a maggiore aspettativa di sviluppo, in cui in realtà è anche più alto il rischio di concorrenza sleale da parte dell’italian sounding. Anche per questo il Consorzio prevede il potenziamento della comunicazione istituzionale (come Indicazione geografica protetta) e della tutela legale”.
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