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Maxi Zoo Italia: da 75 a 250 punti vendita nel prossimo triennio

Maxi Zoo Italia: da 75 a 250 punti vendita nel prossimo triennio
Maxi Zoo Italia: da 75 a 250 punti vendita nel prossimo triennio

Maxi Zoo Italia: da 75 a 250 punti vendita nel prossimo triennio

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Fabio Massi

Maxi Zoo Italia in volata: il piano di business dell’insegna al 2020 prevede infatti di passare dagli attuali 75 punti vendita a ben 250, tutti di proprietà.

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Non solo. Il marchio, che fa capo al colosso tedesco Fressnapf (circa 1400 Pdv in 11 nazioni europee), e che chiuso il 2016 con un fatturato italiano di 90,5 milioni di euro (+21%), introdurrà, entro la fine dell'estate un nuovo concept, Future Store 2.0.

Il format, che partirà con l'opening di Bologna, sarà in grado di semplificare al massimo gli acquisti e agevolare i flussi dei clienti, con l'obiettivo di aumentare l'interesse durante la visita, dare maggiore risalto ai nuovi trend di consumo, come i prodotti non food e gli snack, e preparare il negozio alla cross-canalità.

Punto focale della strategia sono anche i 13 marchi esclusivi, che diventeranno presto 15: l'obiettivo per l'Italia è di raggiungere il 55% del fatturato al 2020, con un aumento dell’incidenza delle private label di oltre 10 punti sul 2016.

"Raggiungere i 250 punti vendita, migliorando costantemente l'esperienza d'acquisto dei nostri clienti è la grande sfida che ci siamo posti per questo triennio - commenta Marco Premoli, amministratore delegato di Maxi Zoo Italia -. Il nostro Paese, insieme a Francia e Polonia, fa parte delle aree geografiche su cui Fressnapf intende focalizzare la propria espansione".

Lo shop online sarà un altro cardine di sviluppo in tutta Europa, dove la casa madre sta lanciando un esclusivo sistema di e-commerce adattabile, senza grandi traumi, alle varie nazioni.

Stessa strategia per il loyalty program, che permetterà la massima personalizzazione in ogni Paese e integrerà il pagamento con i punti fedeltà, le scontistiche dedicate e le attività di charity.

Fressnapf, anche a livello internazionale, mantiene il proprio dinamismo e raggiunge un giro d’affari di 1,86 miliardi di euro, con una forte evoluzione degli investimenti, pari a 43 milioni di euro (+26,5% sul 2015), della rete, che ha chiuso l’anno a 1.378 negozi (+60 unità) e delle marche private, che lievitano di 7 punti, raggiungendo un peso del 45 per cento.

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