Il re degli avicoli e cunicoli freschi ed elaborati Fileni – terza azienda nazionale del settore e prima nel segmento del biologico – con un fatturato 2010 di 267 milioni di euro (+7%) e di circa 300 nell’esercizio 2011, ottiene una vittoria dal Consiglio di Stato.

La pietra dello scandalo è il progetto del nuovo stabilimento di Cingoli (Macerata), osteggiato dalla cittadinanza locale da almeno un anno e mezzo. Tuttavia i filosofi del nimby (not in my backyard) paiono non meditare sul fatto che l’impianto creerà 150 nuovi posti di lavoro in zona, il tutto in un panorama italiano di recessione, dove Fileni invece si distingue come una prova di efficienza e performance.

Tuttavia la questione non è finita qui. Fra oggi e la posa della prima pietra balla ancora un ricorso al Tar, nonostante in appello siano state respinte le istanze presentate da una quindicina di soggetti (cittadini e imprese agricole). In discussione sono le autorizzazioni di compatibilità ambientale, peraltro rilasciate dall’ente locale di competenza (la Regione Marche).

La struttura prevede ben 7 capannoni, 10 ettari occupati, una lavorazione pari a 1,5 milioni di polli ogni 12 mesi, 3,6 milioni di investimento, un progetto di fattibilità che risulta effettivamente concepito all’insegna della sostenibilità ambientale. Ora la palla passa al Tar.