L'export alimentare galvanizza il fenomeno italian sounding
L'export alimentare galvanizza il fenomeno italian sounding
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Chiude i battenti Cibus 2018, che ha registrato dati straordinari: 3.
00 espositori, 1.300 nuovi prodotti e soprattutto 82.000 visitatori, con fortissime presenze estere.
Il Salone, che dà appuntamento al 2020, ha fatto il punto, fra gli altri temi, sull’italian sounding, un fenomeno che, secondo quanto ha dichiarato il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, sottrae ogni anno ben 90 miliardi di euro al nostro food & beverage, aiutato dai continui incrementi dell’export. “La domanda di made in Italy in tutte le aree del mondo – ha spiegato il presidente - è tale che là dove i nostri prodotti autentici fanno fatica ad arrivare vengono sostituiti da quelli fake”.
Più pessimistiche, anche se di poco, le valutazioni di Coldiretti Piemonte che stima il danno in più di 100 miliardi di euro, in crescita del 70% nell’ultimo decennio. “L'impennata di questo fenomeno, evidenziata dallo studio presentato da Coldiretti, all'inaugurazione di Cibus a Parma, dove per la prima volta è stata aperta la più grande esposizione sul "Made in Italy rubato", trova riscontro nella fame di Italia che c'è all'estero – si legge in una nota - con la proliferazione di imitazioni low cost, ma anche guerre commerciali scaturite da tensioni politiche come l’embargo russo e con un vero boom nella produzione locale del cibo Made in Italy taroccato”.
Per questo la confederazione ha lanciato da tempo la petizione #stopcibofalso che si può sottoscrivere, fra l’altro su www.stopcibofalso.coldiretti.it.
Sempre durante Cibus, Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali) ha siglato un accordo con Authentico, app gratuita per smartphone, che consente a un consumatore in qualsiasi Paese del mondo, con una semplice scansione del codice a barre, di sapere se sta acquistando un prodotto italiano originale o un fake.
Authentico, che realizza anche l'Osservatorio italian sounding semestrale, è un progetto che ha richiesto oltre 2 anni di studio per conoscere e documentare i vari tentativi di imitazione dei prodotti enogastronomici italiani in giro per il mondo, ma soprattutto per comprendere le complesse dinamiche del mondo della produzione wine & food e della distribuzione moderna.
Il problema, a cui Authentico dà una risposta, è che ogni giorno nel mondo milioni di consumatori si trovano tra le mani una latta (o barattolo) di pomodoro, legumi, vegetali e sughi pronti per acquistarla, ma non sanno distinguere se è un prodotto italiano o no. Spesso vengono ingannati dalla presenza di simboli che riconducono all’Italia come bandierine, nomi italiani, falsi bollini.
Con la partnership tra l’Associazione delle industrie conserviere e Authentico i consumatori di tutto il mondo avranno uno strumento a portata di mano – il loro smartphone – per sapere in tempo reale se il prodotto è originale. Allo stesso tempo l’App Authentico rappresenta uno strumento di promozione, perché consente di comunicare direttamente con i consumatori, dando informazioni, consigli, ricette per l’acquisto e l’uso di ogni singola referenza.
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