Commessi, cassieri, ma anche addetti al marketing a rischio di licenziamento e non si tratta, per una volta di tagli indotti dalla recessione e dalla compressione dei costi, ma da un’implacabile evoluzione del lavoro, con le tecnologie e le macchine, che in una sorta di seconda rivoluzione industriale, erodono posti di lavoro alle persone, almeno nei Paesi sviluppati.

Lo scenario deriva da una ricerca condotta dalla Banca d’Inghilterra e pubblicata dal ‘Financial times’. Casse automatiche, chioschi digitali ed altri mezzi per il pagamento veloce, ma anche per avere consigli sui prodotti (pensiamo solo alle app) minacciano oltre il 90% di cassieri, receptionist e addetti al punto di vendita.

Con il ‘coltello alla gola’ anche altre funzioni, per le quali il tasso di pericolo tocca addirittura il 99%: marketing, agenzie assicurative, consulenze bancarie e/o fiscali. Come riporta il ‘Corsera’ in una sintesi dello studio, questi ‘mestieri’ sono insidiati da piattaforme digitali nelle quali il cliente ormai si informa e fa da solo.

Uscendo dal mondo dei beni di consumo e della quotidianità più spicciola, troviamo, ferrovieri e autisti, che verranno sempre più rimpiazzati da treni e auto che si guidano da soli.

Al contrario tutti i lavori legati all’emotività, alla relazione umana, alla salute saranno più salvaguardati: dunque rischiano davvero poco i maestri elementari – nonostante il dilagare dell’e-learning -, medici e chirurghi, artisti. E al riparo, ovviamente, coloro che controllano e regolano il “Grande fratello” digitale, dagli informatici agli ingegneri.