Appurare se le cessioni siano state condotte secondo quanto prescritto nei vari provvedimenti: sembra essere questo lo scopo dell’ulteriore accertamento che l’Agcm ha avviato nei confronti di Bdc Italia (51% Conad e 49% Wrm) e delle molteplici cooperative Conad interessate, da maggio 2019, all’acquisizione di una parte significativa della rete nazionale Auchan-Simply.

Lo si legge nel bollettino di ieri, lunedì 21 dicembre, dove si chiarisce che l'attuale procedura è diretta “ad accertare l’esistenza di violazioni (dell’articolo 19, comma 1, della legge n. 287/90) e valutare se sia necessario imporre nuove misure, in aggiunta o in sostituzione di quelle originariamente previste (ai sensi dell’articolo 18, comma 3, della citata legge)”, legge che riguarda le concentrazioni restrittive.

Secondo quanto si capisce nel complicatissimo scritto dell’Antitrust, costellato di omissis e di rinvii agli antecedenti, ci sarebbero in ballo poco più di una ventina di punti vendita, per i quali, come esposto nella comunicazione del 21 ottobre 2020, le Parti sostengono di avere incontrato “gravi ed oggettive difficoltà che rendono di difficilissima attuazione la misura relativa alla cessione a terzi”.

Nel testo l’Agcm chiarisce che i soggetti acquirenti hanno 45 giorni di tempo dalla notifica per essere ascoltati e che il provvedimento deve concludersi entro il 30 giugno del 2021.

Giova ricordare che il lungo confronto tra Bdc-Conad e l’Antitrust è iniziato il 18 novembre 2019, quando è stato quantificato in 147 il numero dei punti di vendita oggetto di sovrapposizioni, poi ridotti a 101 un anno fa, con provvedimento del 20 gennaio 2020.