Nonostante i dati Istat, diramati ieri, 28 luglio, indicassero un leggero appannamento del clima di fiducia dei consumatori italiani in questo settimo mese dell’anno, m una ripresa di coraggio da parte delle imprese, secondo Nielsen il sentiment, considerando l’intero secondo trimestre, si colloca in territorio positivo, facendo registrare un incremento di 2 punti rispetto al dato dello stesso periodo dell'anno precedente (53 vs 51).

Nello stesso tempo, però, si registra un calo di 4 punti rispetto al trimestre precedente, che aveva segnato un'impennata di 11 punti a livello tendenziale. L'indice di fiducia degli italiani si trova, però, ancora lontano dalla media europea (79 punti) e da quello di Gran Bretagna (99), Germania (97) e Francia (66).

In aumento (16% secondo trimestre 2015 vs. 14% stesso periodo 2014), su base annuale, la quota dei nostri connazionali che ritengono quello presente il momento giusto per fare acquisti.

I dati emergono dalla 'Global Consumer Confidence Survey' realizzata dalla stessa Nielsen su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi, tra i quali l'Italia.

"Dai dati - ha dichiarato l'amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia - sono confermate le linee di fondo della transizione italiana. Si evidenzia un certo dinamismo che deve ancora trasformarsi in spinta propulsiva strutturata e organica.

La sfida che il mercato del largo consumo si trova ad affrontare è quella di sapere intercettare il rinnovato, seppure cauto, ottimismo, facendo leva in modalità integrata su tutti gli strumenti di marketing, dal prezzo alla distribuzione, alla comunicazione.

La percentuale di quanti ritengono il Paese ancora in recessione, si osserva ancora, ha imboccato un trend positivo, segnando una diminuzione di 5 punti nell'anno (90% secondo trimestre 2015 vs 95% secondo trimestre 2014) e di 3 punti nell'ultimo trimestre (93% nel primo trimestre 2015).