Rimangono stabili, secondo il Rapporto Italia Eurispes 2018, coloro che hanno deciso di rinunciare a carne, salumi e altri prodotti animali: sono ora il 7% degli italiani da 18 anni in poi, sommando chi si dichiara vegetariano (6,2%) e chi invece opta per il più radicale veganesimo (0,9%) che, notoriamente, esclude anche latte, formaggio, uova e qualsiasi ingrediente zootecnico.

“Negli ultimi 5 anni – scrive Eurispes - il totale di chi ha optato per un regime alimentare vegetariano e vegano si è mantenuto abbastanza costante con valori compresi fra il 7 e l’8%.

"Tra questi troviamo chi segue regimi alimentari ancora più stringenti: quello crudista (32%) o fruttariano (23,1%) fino alla paleodieta (12,8%). Si segue questo tipo di dieta perché convinti degli effetti positivi in termini di salute (38,5%) oppure per amore e rispetto nei confronti degli animali (20,5%)”.

Per inciso il crudismo comporta il rifiuto di ogni trattamento industriale, la paleo-dieta si ispira a periodi antichissimi, che precedono l’introduzione dell’agricoltura, il fruttariano mangia esclusivamente, o prevalentemente, frutta.

Se i nuovi stili alimentari, tanto variegati, sono abbastanza fermi nella somma totale, quello che progredisce è invece la disponibilità di prodotti.

“Effettuando una ricerca sul portale Tripadvisor, su un totale di 225.490 ristoranti recensiti in Italia, il 23,4% propone menù vegetariani ed il 17,2% menù vegani; percentuali molto alte rispetto a quanti dichiarano di avere aderito a questi stili di vita”, continua il Rapporto.

In fase di adeguamento la ristorazione collettiva dove 44 vegani/vegetariani su 100 non riscontrano problemi, mentre i menu serviti su treni, navi, aerei sembrano ancora carenti, come lamenta un 74% circa di chi ha aderito alle nuove tendenze.

Leggi anche: "Vegan: un 2018 ricco di novità"