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Ismea: bene per ortofrutta e uova

Ismea: bene per ortofrutta e uova
Secondo Ismea nel 2024 si è registrata una ripresa di uova e ortofrutta

Ismea: bene per ortofrutta e uova

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Luca Salomone

Ismea fa i conti in tasca ai consumatori italiani e in un rapporto diffuso ieri, 10 marzo osserva che la spesa alimentare, nel 2024, ha registrato una nuova, piccola, crescita... dello 0,9 per cento.

E questa, in uno scenario marcatamente disinflazionistico è un’indicazione rilevante e di peso ben diverso dal +8,1% incassato nel 2023, quando però il costo della vita si muoveva con logiche molto differenti.

Volumi in ripresa

L’elemento di novità rispetto all'anno precedente, sottolinea l’Istituto, è una ripresa dei volumi d'acquisto in alcuni comparti chiave, favorita dal rientro delle tensioni sui prezzi di molte referenze.  

Un trend che tuttavia, aggiungiamo, potrebbe proseguire fino a un certo punto, a causa dei costi energetici crescenti e della riduzione dei tassi di interesse da parte della Bce. Del resto, a febbraio, l’inflazione nel carrello era del 2,2 per cento.

Tornando al 2024 i dati dell'Osservatorio Ismea-NielsenIQ, indicano una contrazione della spesa per tutti i prodotti proteici di origine animale, a eccezione delle uova.

Più da vicino, flette il valore degli acquisti di carni (-1,1%), lattiero-caseari (-0,5%), salumi (-0,5%), prodotti ittici (-0,5%), a fronte, appunto, di un più 2,6% delle uova.

Continua invece a crescere la spesa nel reparto ortofrutta (+2,2% gli ortaggi e +2,9% la frutta) e in quello degli oli vegetali (+15,6% rispetto al 2023), seppure con un ritmo più attenuato rispetto al 2023.

Andamenti contrastanti per i derivati dei cereali: mentre pane e sostitutivi (+1,4%) e pasta fresca (+2,4%) segnano un incremento, pasta secca e riso arretrano rispettivamente del 6,1% e del 4,8 per cento.

Sono in lieve flessione gli acquisti di vini e spumanti (-0,4%), mentre le bevande analcoliche crescono dello 0,4 per cento.

Sul fronte dei volumi, il reparto ortofrutticolo è quello che ha maggiormente beneficiato di una ripresa, sia nel segmento del fresco sia nel trasformato e surgelato.

Si osserva un aumento generalizzato dei quantitativi di frutta fresca, esclusi gli agrumi, di frutta in guscio e di ortaggi di stagione, sulla scia di un'offerta più consistente, a partire dall'estate, e di listini in ridimensionamento.

La riduzione dei prezzi ha spinto anche i consumi di ortaggi di IV gamma, tornati a salire dopo un periodo di flessione.

Servizio e salute rimangono in trend 

Tra le referenze che hanno viaggiato meglio compaiono poi gli alimenti ad alto contenuto di servizio, come zuppe e piatti pronti in genere, le carni avicole lavorate, le cialde di caffè, quelli legati alla sfera della salute e benessere come lo yogurt e altri alimenti funzionali, nonché il segmento degli aperitivi domestici.  

Un ruolo chiave per la ripresa dei consumi lo hanno avuto le vendite in promozione, che nel 2024 hanno interessato il 24,3% del fatturato.  

L'analisi territoriale dei dati rivela un andamento positivo della spesa per tutte le macro-ripartizioni geografiche, con una dinamica migliore al Meridione.

Sul versante dei canali distributivi, supermercati e discount continuano a guadagnare terreno, a discapito dei piccoli negozi di prossimità e dei punti vendita tradizionali, che vedono ridursi ulteriormente la quota di mercato.

 ismea carello

 

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