Grupo Consorcio, specialista delle conserve ittiche di fascia alta, entra direttamente in Italia, con una propria filiale, che sarà attiva fra otto mesi, a partire da gennaio 2024 e che si occuperà, in proprio, della distribuzione dei prodotti sul territorio nostrano.

Negli ultimi 10 anni, il marchio è stato commercializzato da Nostromo, società per azioni del gruppo iberico Calvo, tramite un accordo di distribuzione firmato nel 2013 e che si concluderà, in modo naturale, il 31 dicembre 2023.

Questo perché l’Italia ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per il marchio, essendone uno dei migliori acquirenti.

L’azienda, con sede a Santoña, nella comunità autonoma della Cantabria, cioè sulla costa nord della Spagna ha un fatturato che, nel 2022, ha superato i 78 milioni di euro (erano 73 nel 2019) e conta mille collaboratori tra gli stabilimenti spagnoli e peruviani.

Un 48% delle vendite è realizzato oltre confine. E qui il nostro Paese fa la parte del leone, con più della metà dell’export e un dato di circa 20 milioni di euro.

Nel 2010, alle classiche conserve di tonno e ai formati più abituali, la società ha aggiunto anche i filetti di tonno in vetro, un segmento che, nell’ultimo decennio, è cresciuto a doppia cifra, con un aumento del 14% solo nel 2020/2022, arrivando a polarizzare un quarto dei ricavi.

«Grazie all’approdo diretto in Italia vogliamo consolidare ulteriormente la nostra posizione di mercato, come uno tra i principali marchi nel segmento premium per la vendita di acciughe e di tonno di qualità - commenta Dario De Stefano, country manager per il nostro Paese -. Abbiamo piani di sviluppo ambiziosi che prevedono sia nuovi prodotti, sia una nuova identità di marca e su questi versanti siamo già al lavoro».

Il Bel Paese è nel Dna del gruppo, che è stato fondato nel 1950 proprio da un italiano, l’imprenditore Giacomo Croce. padre dell'attuale presidente, Maria Cristina Croce.

Nel 2016 Consorcio ha intrapreso un percorso di trasformazione sostenibile, che lo ha portato a rafforzare il proprio impegno e a ottenere, nel 2019, la certificazione BCorp.