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Il piano milionario di gruppo Auchan
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Il piano milionario di gruppo Auchan
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Sono ben 650 milioni di euro quelli che gruppo Auchan avrebbe intenzione di investire nel nostro Paese. L’architettura finanziaria sarebbe già stata concepita alienando la quota di controllo di 13 strutture che passerebbero nelle mani, già all’inizio della settimana prossima, di una newco concepita dall’advisor Natixis e così composta: 51,7% Morgan Stanley Fund Global e 48,3% Gallerie Commerciali Italia.
A fare lo scoop è “Il Messaggero” di Roma, che pare molto bene informato, elencando anche i punti di vendita interessati e nei quali il gruppo francese passerebbe in minoranza: Catania, Giugliano di Napoli, Cuneo, Nazzano (Roma), Ancona, Torino, Porto Sant’Elpidio (provincia di Fermo), Pescara, Cepagatti (sempre nel pescarese), Padova, Senigallia (Ancona), Grottammare (Ascoli Piceno), Vicenza.
Il passaggio in minoranza comporterà, scrive il quotidiano romano, “una immissione di equity da parte dei soci per 154,8 milioni, un vendor loan, cioè un prestito del venditore all’acquirente, di 100 milioni e un finanziamento di 382,1 milioni messo a disposizione dalle banche: Natixis, Cariparma-Crédit Agricole, Banco di Brescia-Ubi”. Il tutto da restituire entro 5 anni in un’unica tranche.
Una fuga? Assolutamente no, in quanto il colosso francese avrebbe anzi intenzione di riacquistare tutto il pacco – la clausola è prevista già nell’accordo – e di sborsare altri 300 milioni, per miglioramenti, ristrutturazioni e 5 nuove aperture. La prima tappa del prossimo biennio sarebbe l’estensione della superficie delle strutture di Casamassima (Bari), Mestre, Bussolengo (Verona) e Vimodrone (Milano).
A fare lo scoop è “Il Messaggero” di Roma, che pare molto bene informato, elencando anche i punti di vendita interessati e nei quali il gruppo francese passerebbe in minoranza: Catania, Giugliano di Napoli, Cuneo, Nazzano (Roma), Ancona, Torino, Porto Sant’Elpidio (provincia di Fermo), Pescara, Cepagatti (sempre nel pescarese), Padova, Senigallia (Ancona), Grottammare (Ascoli Piceno), Vicenza.
Il passaggio in minoranza comporterà, scrive il quotidiano romano, “una immissione di equity da parte dei soci per 154,8 milioni, un vendor loan, cioè un prestito del venditore all’acquirente, di 100 milioni e un finanziamento di 382,1 milioni messo a disposizione dalle banche: Natixis, Cariparma-Crédit Agricole, Banco di Brescia-Ubi”. Il tutto da restituire entro 5 anni in un’unica tranche.
Una fuga? Assolutamente no, in quanto il colosso francese avrebbe anzi intenzione di riacquistare tutto il pacco – la clausola è prevista già nell’accordo – e di sborsare altri 300 milioni, per miglioramenti, ristrutturazioni e 5 nuove aperture. La prima tappa del prossimo biennio sarebbe l’estensione della superficie delle strutture di Casamassima (Bari), Mestre, Bussolengo (Verona) e Vimodrone (Milano).
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