Previsioni Iri: il largo consumo pagherà il prezzo dell'inflazione
Previsioni Iri: il largo consumo pagherà il prezzo dell'inflazione
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Nel largo consumo confezionato si attende l’inversione della fase di crescita dei ricavi nell’ultimo trimestre del 2021, mentre la risalita dei prezzi comprimerà l’andamento degli acquisti a volume.
Questa la stima di Iri per fine anno. Nonostante un rallentamento della domanda, che caratterizzerà il periodo ottobre-dicembre, il mercato chiuderà in positivo, grazie all’eredità dei primi otto mesi e l’andamento delle vendite a valore si attesterà al +2 per cento.
Il 2022 segnerà, invece, un calo, ma molto contenuto, pari allo 0,8%. Tuttavia, il retail evidenzierà ancora un +9,3% in valore, rispetto al pre-Covid, e un +7,1 in termini di volumi: si tratta dunque di un salto di livello rispetto a prima della pandemia.
Se l’inversione di tendenza di quest’anno si registrerà a partire dall’ultimo quarter, essa raggiungerà il culmine nel primo trimestre del 2022, scontando il confronto con le controcifre elevate durante la seconda ondata Covid. Solo nella seconda metà del prossimo anno ci sarà un recupero della crescita.
Le principali motivazioni alla base di queste previsioni, oltre al “rimbalzo” sulla domanda eccezionale della seconda ondata epidemica (ottobre 2020-marzo 2021), sono la spinta inflazionistica attesa e la maggiore normalizzazione dei comportamenti sociali (più mobilità per motivi lavorativi e più pasti fuori casa).
Per quanto riguarda le previsioni sugli acquisti in volume è necessario sottolineare che questi ultimi saranno influenzati dalla risalita dei prezzi, che caratterizzerà il secondo semestre del 2021. Ma Iri prevede che l’aumento dell’inflazione si esaurirà entro i primi 6 mesi del 2022.
“Ci attendiamo una chiusura del 2021 con una crescita delle vendite a volume pari all’1,8% - spiega Iri – mentre il 2022 vedrà una flessione che si attesterà al –1,6 per cento”.
Merita uno sguardo quello che è stato il canale “rivelazione” degli ultimi due anni, ovvero l’online. Le attese, a fine 2021, sono state ritoccate verso il basso rispetto all’edizione precedente delle previsioni, a causa di una crescita relativamente meno brillante del commercio elettronico a partire dai mesi primaverili. Comunque, lo sviluppo per il 2021 è di tutto rispetto con +490 milioni di euro in valore assoluto. E il canale, nel largo consumo confezionato, potrà aggiungere altri 260 milioni di fatturato nel 2022, toccando una quota del 2,6% sul totale nella distribuzione moderna (fisica e online).
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