È stato siglato, a Cremona, un accordo di pegno rotativo fra Intesa Sanpaolo e il Consorzio Tutela Provolone Valpadana Dop, che dal 1975 è impegnato nella difesa e promozione di questo formaggio a denominazione, con una produzione che, alla fine del 2020, ha superato le 7.300 tonnellate, per un giro d’affari di 45 milioni, di cui oltre 5.200 commercializzate. Primo canale distributivo è la Gdo, con una quota di oltre il 65 per cento.

L’istituto incaricherà il Consorzio stesso della verifica di idoneità delle forme che verranno messe a disposizione dagli associati, a garanzia delle linee di credito. L’organismo collettivo, tramite personale idoneo, avrà cura di effettuare i controlli periodici, per verificare la consistenza e il regolare processo di stagionatura.

Intesa Sanpaolo metterà a disposizione del consorzio e dei suoi aderenti, anche una struttura dedicata di supporto e consulenza, costituita da specialisti del territorio, in grado di accompagnare le imprese verso l’innovazione e la crescita. Per migliorare la competitività, verrà inoltre consentito ai consorziati di usufruire di finanziamenti destinati alla valorizzazione e allo sviluppo della filiera produttiva, favorendo processi di internazionalizzazione, di ricambio generazionale, di reti d’impresa e digitalizzazione, oltre che per la ricerca, innovazione tecnologica, promozione e valorizzazione dei prodotti.

Nell’ambito dell’accordo, l’istituto di credito erogherà anche un’offerta integrata di servizi e piattaforme per facilitare il matching e l’e-commerce nonché la valorizzazione, in Italia e all’estero, delle produzioni del Valpadana Dop.

Spiega Vittorio Emanuele Pisani, direttore del Consorzio: “La nostra volontà è di difendere il valore e la tipicità di uno dei prodotti rappresentativi del nostro Paese. Confermiamo il nostro obiettivo di promuovere e attuare strategie consapevoli e di qualità, in Italia e all’estero, rafforzando immagine e impatto comunicativo del nostro prodotto come eccellenza del made in Italy.”

Il Consorzio Valpadana raggruppa 11 soci produttori (fra i quali Brazzale, Latteria Soresina, Gennaro Auricchio), con caseifici in una zona di produzione delimitata (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Regione Autonoma di Trento), i quali trasformano esclusivamente il latte raccolto nella zona stessa. Al Consorzio aderiscono anche i produttori di latte (circa 650), gli stagionatori e i grossisti.