L'azienda di Buccino, in provincia di Salerno, mette sul piatto oltre 8 milioni di euro per rafforzare la propria capacità produttiva. Nel piano rientrano anche la riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici.

L'impresa campana, che ha fatturato, nel 2021, una cifra di 25,2 milioni di euro, contro i 24,9 del 2020 i 21 del 2019 (Report aziende Consodata) ha avuto il supporto dell’agenzia governativa Invitalia, attraverso un contratto di sviluppo, con un contributo a fondo perduto di 3,8 milioni di euro, messi a disposizione dal Ministero delle imprese e del made in Italy.

Oltre alla modernizzazione dello stabilimento, l’azienda ha realizzato un programma di ricerca e sviluppo, diretto a migliorare i processi di conservazione del prodotto, che è ottenuto al cento per cento da filiera corta, grazie a un accordo stipulato, nel 2011, con gli agricoltori delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Toscana e Molise. L’intesa ha permesso di assicurare una giusta remunerazione, con anticipi del 20% a sostegno degli investimenti di impianto e conduzione delle colture, e di scongiurare lo sfruttamento della manodopera.

«Il contratto di sviluppo – ha dichiarato l’amministratore delegato di Icab, Francesco Franzese – ci ha permesso di realizzare interventi che hanno ridotto i tempi di lavoro, il consumo di energia e anche il ‘consumo di natura’. Le strutture installate, infatti, recuperano acqua e lavorano più velocemente, abbattendo i tempi di circa il 30 per cento. Con la nuova tecnologia introdotta, abbiamo anche assunto personale qualificato e ci siamo aperti a nuove figure professionali, di più elevata caratura».