I consumatori premiano il franchising. Anche in tempi di crisi. E sullo scacchiere del commercio moderno in catena si muovono con dinamismo, riconoscendo che il rapporto qualità/prezzo, l’offerta molto specializzata, le offerte promozionali e il personale qualificato sono gli asset vincenti dei negozi in franchising, i veri elementi di riconoscibilità. Sono questi i dati principali della ricerca ‘Riconoscibilità delle catene franchising per il consumatore’ realizzata da Nielsen per Confimprese Lab, osservatorio sul retail nato un anno fa. 

«Nonostante l’83% degli italiani ritenga non buono o pessimo lo stato delle proprie finanze personali e il 35% dichiari di voler risparmiare – chiarisce Mario Resca, presidente di Confimprese –, i consumatori premiano le catene in franchising. In esse riconoscono la validità della formula distributiva sostenuta da prezzi competitivi, ampia offerta e qualità del servizio. Sempre più esigenti e competenti e stando bene attenti a vagliare le diverse opportunità di offerta prima dell’acquisto finale, i consumatori individuano anche le debolezze del comparto, riassunte in un’offerta spesso troppo standardizzata. Ciò nonostante il 56% dei clienti dei negozi in franchising non ha modificato le propri abitudini di visita nonostante la crisi. E ne ha premiato le potenzialità: il 60,7% dichiara, infatti, che i negozi in franchising sono una garanzia soprattutto quando si trovano in luoghi sconosciuti». 

I punti vendita più frequentati sono quelli di ristorazione e abbigliamento: oltre l’80% del campione dichiara di aver frequentato negli ultimi 12 mesi le catene degli stessi. I centri commerciali sono punti nevralgici: l’84% dei clienti della ristorazione in franchising visita i punti di ristoro che si trovano al loro interno. Percentuale che si attesta al 94% per i negozi di abbigliamento, al 67% per la casa e complementi d’arredo, al 71% per le librerie e scende al 46% per la cura della persona.  Diversa la situazione per i centri storici, dove le catene registrano una minore frequentazione pari al 60% per le librerie, al 43% per la  casa arredo, al 40% per la cura persona e al 30%  per ristorazione e abbigliamento. In quest’area il consumatore propende ancora per l’acquisto nei punti vendita del commercio tradizionale. 

Quanto al grado di soddisfazione, a registrare la maggior quota di soddisfatti sono le librerie (70%). In tre settori, ristorazione (58%), casa arredo (47%) e cura persona (36%) ad aggiudicarsi il primo posto nel ranking dei punti di forza si posizionano i prezzi competitivi. Al secondo posto la presenza di un’ampia offerta è percepita come un plus vincente per il 47% di casa arredo e per il 34% della ristorazione. Nell’abbigliamento l’ampia offerta è al primo posto con il 53%, mentre nelle librerie la maggiore attrattività è rappresentata dalle iniziative promozionali (47%) e dall’ampia offerta (44%).