Con un business valutato in un giro d’affari di 1,1 miliardi, 300 tonnellate di carni lavorate e 22 impianti, Amadori, governata dal patron Francesco e dai nipoti (69% delle azioni), dal fratello Arnaldo (23%) e da Germano Lucchi (8%), sta conducendo da tempo un piano di riorganizzazione interno, che passa attraverso la separazione di oltre 20 aziende agro-zootecniche in Ama Invest.

L’obiettivo – come riporta “Il Mondo” – sarebbe di ridurre il livello di indebitamento netto (350 milioni), di sviluppare i margini, di ampliare la presenza estera, di aumentare la presenza nella gdo e, al limite, di approdare in Borsa.

Sempre secondo il settimanale il gruppo Amadori avrebbe bisogno di un’azione più energica sulla leva finanziaria e, per questo, sarebbe allo studio in Mediobanca un’operazione che prevede l’ingresso, in posizione di minoranza, di un fondo di private equity. Si fanno i nomi di Pai Partners, Vestar e Bc Partners.