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Federdistribuzione per il Mezzogiorno
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E mentre Milano appare, nonostante tutti i suoi problemi, la città più ricca d’Italia, in quanto a valore aggiunto per cittadino, in fondo alla classifica troviamo Medio Campidano, in Sardegna, e Agrigento, in Sicilia. br />
Ieri, 9 febbraio, Federdistribuzione ha commentato queste sconfortanti notizie, che non risparmiano nemmeno i consumi: nel 2013 la spesa per abitante dell’area 4 è stata inferiore del 32% rispetto a quella del Centro-Nord: 12.500 euro contro i 18.300 del resto del Paese.
"I dati sono estremamente preoccupanti - sottolinea il presidente, Giovanni Cobolli Gigli - e riportano il tema del Sud Italia tra le assolute priorità. Le cifre si aggiungono a quelli sui livelli di disoccupazione e di lavoratori irregolari, che sono più del doppio nel Mezzogiorno rispetto al resto della nazione, disegnando un quadro drammatico dal punto di vista economico e sociale”.
"Questo quadro complessivo – ammonisce - produce anche situazioni di concorrenza sleale tra imprese, scoraggiando investimenti e allontanando dal territorio aziende soffocate dalle situazioni di contesto".
"Affrontare il problema del Mezzogiorno è una priorità che non può essere più rimandata. Correggere le attuali distorsioni e avviare una decisa politica di sostegno dello sviluppo delle regioni meridionali è una chiave fondamentale per la crescita di tutto il Paese. Senza interventi in questo senso l’intero cammino dell'Italia per l’uscita dalla crisi sarà più lungo e complicato".
Ieri, 9 febbraio, Federdistribuzione ha commentato queste sconfortanti notizie, che non risparmiano nemmeno i consumi: nel 2013 la spesa per abitante dell’area 4 è stata inferiore del 32% rispetto a quella del Centro-Nord: 12.500 euro contro i 18.300 del resto del Paese.
"I dati sono estremamente preoccupanti - sottolinea il presidente, Giovanni Cobolli Gigli - e riportano il tema del Sud Italia tra le assolute priorità. Le cifre si aggiungono a quelli sui livelli di disoccupazione e di lavoratori irregolari, che sono più del doppio nel Mezzogiorno rispetto al resto della nazione, disegnando un quadro drammatico dal punto di vista economico e sociale”.
"Questo quadro complessivo – ammonisce - produce anche situazioni di concorrenza sleale tra imprese, scoraggiando investimenti e allontanando dal territorio aziende soffocate dalle situazioni di contesto".
"Affrontare il problema del Mezzogiorno è una priorità che non può essere più rimandata. Correggere le attuali distorsioni e avviare una decisa politica di sostegno dello sviluppo delle regioni meridionali è una chiave fondamentale per la crescita di tutto il Paese. Senza interventi in questo senso l’intero cammino dell'Italia per l’uscita dalla crisi sarà più lungo e complicato".
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