Si è risolta in modo del tutto positivo per Eurospin l’istruttoria avviata dall’Antitrust ai primi di dicembre.

In particolare l’Agcm contestava una violazione dell’art. 62 del D.L. 1/2012, il cosiddetto Decreto liberalizzazioni, e delle disposizioni del relativo Decreto di attuazione, norme, in forza delle quali è stata attribuita tempo fa all’Autorità una nuova competenza e che vietano, in presenza di uno squilibrio di potere commerciale tra le parti, che hanno un rapporto di fornitura di prodotti agroalimentari, al contraente più forte di imporre alla controparte negoziale condizioni non eque.

Il provvedimento riguardava , in particolare, la presunta condotta di Eurospin Italia, consistente nell’avere imposto ai propri fornitori il versamento semestrale di due contributi economici ingiustificatamente gravosi, in quanto non rispondenti ad alcun servizio prestato dal re dei discount in loro favore.

“Il fornitori del Gruppo, destinatari di una specifica richiesta di informazioni sul punto, hanno rilevato che i due contributi per ‘servizi di segreteria o di centrale’ e per ‘premi di fine periodo’ sono stati in realtà concordati con il distributore in sede di conclusione/rinnovo delle condizioni generali del contratto di cessione, e non da esso pretesi in virtù di pressioni o condizionamenti indebiti”, scrive l’Antitrust al termine dell’indagine.

Ne consegue la delibera che “la condotta commerciale posta in essere dalla società Eurospin Italia Spa non presenta, allo stato, elementi sufficienti a integrare una violazione dell’art. 62 del D.L. 1/2012 e dell’art. 4 del Decreto di attuazione”.

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