Il nuovo Dpcm, firmato nella notte di oggi, domenica 8 marzo (in vigore fino al 3 aprile) dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, fissa norme molto più restrittive e stabilisce, per tutta la Lombardia e per 14 provincie fuori dalla Regione, notevoli limiti allo spostamento delle persone. Parliamo di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia

Visto che i trasporti non si fermano, ma dovrano adattarsi a precise regole, il rifornimento di beni di consumo dovrebbe essere comunque garantito. Coprifuoco invece, dalle 18 in poi, per bar e ristoranti. Dunque niente cena fuori.

Gli spostamenti dei privati, nelle aree dove maggiore è il contagio, potranno subire controlli da parte delle forze dell'ordine. Non sono espessamente scoraggiati i movimenti dovuti a motivi seri, come il lavoro.

Non ci saranno invece particolari limitazioni per i supermercati e gli altri esercizi alimentari, a parte i centri commerciali di nuovo fermi nel week-end. In tutte le tipologie di negozi e alle casse si deve però rispettare la distanza di sicurezza di 1 metro, salvo pesanti sanzioni. Così gli ingressi vengono contingentati, anche se poi le persone, nei locali, finiscono, logicamente, per distribuirsi come vogliono.

Il tutto sta scatenando nuove rincorse ai prodotti di maggiore consumo e creando notevoli problemi a chi deve gestire piccole e grandi superfici, come dimostra la foto sopra, ripresa all'esterno di un noto superstore di Milano semicentro alle 10 di oggi, domenica 8 marzo.

Intanto, almeno da Milano, è in atto una fuga con tutti mezzi possibili: auto, treno, bus...