Cosa prevede il nuovo Patto per l'export
Cosa prevede il nuovo Patto per l'export
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È stato firmato, presso il Ministero degli Affari esteri, il Patto per l’export.
Il provvedimento, che prevede risorse per 1 miliardo e 366 milioni di euro, è un vero e proprio accordo che recepisce sinteticamente le istanze delle associazioni di categoria, che hanno preso parte, dal 14 al 21 aprile, a 12 tavoli settoriali di ascolto, presieduti dal Sottosegretario Manlio Di Stefano, e che hanno coinvolto oltre 250 partecipanti e 147 associazioni, rappresentative di tutti i settori produttivi: agroalimentare, meccanica, fiere, salute, servizi all'export…
Il Patto verrà realizzato dalla Farnesina, anche grazie alla rete diplomatico consolare, composta da oltre 300 sedi oltre confine, fra ambasciate, rappresentanze permanenti, uffici consolari, Ice agenzia e dal Gruppo Cdp-Sace-Simest.
Le principali azioni previste partono dalla comunicazione, con una campagna di "nation branding", che sarà realizzata da Ice, con l'obiettivo di rilanciare l'immagine dell'Italia e sostenere i settori economici più penalizzati dalla crisi Covid-19, con particolare attenzione per il turismo.
Sarà poi svolta una promozione Integrata - con iniziative particolari su arte contemporanea, cinema e audiovisivo, spettacoli dal vivo, editoria, cucina, design, scienza e innovazione - con eventi che possano essere un'occasione di visibilità per imprenditori, professionisti e creativi italiani e di conoscenza del Made in Italy per il pubblico internazionale.
L’Esecutivo ha previsto la creazione di strumenti formativi e informativi, tra cui l'e-desk: partendo da un progetto già in corso verrà consentito l'accesso digitalizzato ai servizi di sostegno all'export, attraverso un portale unico, con una profilazione di aziende, settori e mercati. Figure di temporary export manager e digital export manager, assisteranno l'azienda nei suoi programmi di innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione.
Altro elemento chiave sarà l’ammodernamento del sistema fieristico, attraverso una parziale digitalizzazione delle fiere e la creazione di piattaforme per incontri B2B virtuali.
Sul versante del commercio digitale la Farnesina ha previsto un ampliamento degli accordi con le principali piattaforme di e-commerce internazionali e anche con piattaforme minori, ma molto popolari in mercati prioritari.
Il ministero ha anche ribadito la centralità degli strumenti di finanza agevolata per le strategie di crescita e internazionalizzazione delle Pmi e delle start-up. Al fine di aumentare il numero delle imprese che beneficiano degli interventi agevolativi finanziati, su richiesta del Maeci e di Simest, saranno realizzate sistematicamente campagne di comunicazione mirate a queste tipologie di imprese.
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