Confcommercio: le spese obbligate si mangiano i consumi
Confcommercio: le spese obbligate si mangiano i consumi
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I consumi sono, letteralmente, "assediati" da inflazione e caro energia: lo dice l’analisi condotta dall’Ufficio studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e il 2022.
Quest'anno le spese obbligate raggiungeranno il 42,9% sul totale dei consumi, il valore più alto mai registrato, con un dato pro capite di 8.154 euro (+152 euro rispetto al 2021).
Dopo l'estate il conto più salato
«Affitti, bollette e assicurazioni varie hanno un peso importante nell'economia delle famiglie e determinano, insieme all'inflazione, il comportamento della domanda – si legge -. Nel 2022, per esempio, il desiderio di ritorno alla normalità sta sostenendo, almeno in questa prima parte dell’anno, le spese delle famiglie, con alcuni comparti in forte recupero, come il turismo e l’area della convivialità e del tempo libero, ma ci sono settori che ancora stentano, come l’automotive e l’abbigliamento».
E questo quadro, fragilissimo, rischia un forte deterioramento, soprattutto dopo l’estate.
In valore assoluto a pesare, di più è l’abitazione (4.713 euro), ma l’impulso maggiore viene, appunto, dall’aggregato energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un’incidenza, sul totale consumi, del 9,7%, anche questo un valore mai registrato prima.
Alimentare e salute all'angolo
A pagare uno scotto sarà il budget che gli italiani stanziano per la propria salute, che scenderà di nuovo, sebbene di poco: a 691 euro, contro i 707 del 2021, guadagnando tuttavia una piccolissima cifra rispetto agli ancora meno consolanti 687 euro del 2020 quando furono rimandate, causa Covid, moltissime cure non strettamente indispensabili.
I generi alimentari, invece, lasceranno sul terreno circa 45 euro, con uno spostamento da 3.122 a 3.077 euro per nucleo familiare e una contrazione della propria quota dal 16,8 al 16,2 per cento.
Commentando l’analisi, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato che «per evitare di deprimere il mercato e congelare la ripresa è necessario che l’Europa fissi un tetto al prezzo del gas e il Governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale».
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