In quali supermercati si risparmia di più? E in quali città la spesa pesa di meno? Se lo è chiesto Altroconsumo, che ha rilasciato la propria inchiesta annua, mettendo a confronto i prezzi di 1.148 vendita e testando più di un milione e 600 mila prodotti, suddivisi in 125 categorie.

La convenienza possibile arriva fino a 1.700 euro l’anno. Eurospin è il discount più conveniente per la spesa mista, Aldi per quella economica, mentre, per un carrello di articoli di marca, primeggiano Carrefour, Spazio Conad e Famila (Selex).

Comprando invece Mdd il più risparmioso è Conad, declinato in tutte le sue tipologie di format, mentre in fondo alla graduatoria si trova Esselunga . Seconda si piazza Coop e terza Famila.

“Purtroppo, non in tutti i 70 centri urbani visitati si può risparmiare allo stesso modo – si legge - e il divario tra Nord e Sud è evidente. Considerando la spesa media delle famiglie al supermercato - 6.843 euro nel 2020 (Istat) - il risparmio massimo, nelle città più convenienti, può arrivare fino al 20% circa se si sceglie il punto vendita più economico invece di quello più caro: siamo, appunto, a 1.700 euro l’anno in provincia di Rovigo (1.720 per la precisione), 1.523 euro a Reggio Emilia e Modena, 1.400 a Brescia e Ravenna. Sono cifre che stridono con i 100 euro circa di risparmio possibile (solo il 2%) nelle città dove non c’è concorrenza tra i supermercati visitati, tutte al Centro-Sud: Potenza, Pesaro, Pistoia, Sassari, Reggio Calabria, Foggia. Qui, anche cambiando, i prezzi restano sempre allo stesso livello e comunque piuttosto cari”.

Quanto ai punti vendita in assoluto più convenienti dell'indagine, sale sul podio Rossetto: due suoi negozi (in provincia di Rovigo e Brescia), insieme a un punto vendita Emisfero (Vicenza), sono i più convenienti dell’inchiesta.

“Come registriamo da anni, nelle prime 30 posizioni troviamo 20 super del Triveneto; bisogna arrivare al quarantesimo posto per il primo negozio non al Nord, l’Ipercoop di Prato”.

Nel 2020 - con la corsa all’accaparramento da pandemia – erano state rilevate parecchie anomalie rispetto alla riduzione delle promozioni. Cosa succederà sul lungo termine?

Il timore di un progressivo aumento circola, fra incertezze e ripresa economica, rincari delle materie prime e possibili speculazioni – avverte Altroconsumo -. Abbiamo voluto vedere cosa è accaduto ad alcuni prezzi, confrontando quelli rilevati nell’indagine sui supermercati del 2019 con quelli di quest’anno (farina, passata di pomodoro, Emmenthal, pasta, spinaci surgelati, crema mani, detersivi per pavimenti, saponette). Spicca l’aumento rilevato per il costo medio di due articoli molto comuni ed entrambi poco reperibili nei primi mesi di pandemia: la farina, il cui prezzo è a + 27% rispetto a due anni fa, e la passata di pomodoro a +22”.

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