Al momento si tratta solo di voci. Ma i bene informati la danno per certa. La notizia dell'imminente ingresso di Lombardini in Centrale Italiana (gli accordi prevederebbero l'operatività a partire da inizio gennaio 2012) circola con sempre maggiore insistenza, suffragata da particolari che non lasciano spazio a dubbi. Formalmente, il Gruppo di Dalmine parteciperebbe agli acquisti della supercentrale capitanata da Coop Italia attraverso i suoi 22 cash & carry GrosMarket. Il punto è che il soggetto deputato a gestire la cosa è non solo nuovo, ma legato a Sigma: Sigma Cash. L'aggregazione avverrebbe ovviamente con la robusta rete cash dei neo soci di Sigma: Vega nel nord est, Tatò in Puglia e Basilicata e Multicedi in Campania e nel centro sud. Sorge dunque spontanea una domanda: non è che dopo il ritiro dal Veneto, con la cessione ad Aspiag di 62 pdv a insegna Pellicano, e dopo la vendita di altri supermercati a Conad, Lombardini intende disfarsi anche del format che, di fatto, ha lanciato per primo in Italia nel 1964? Sarebbe davvero un mesto destino. Resterebbero sempre i 161 supermercati e i 4 iper a insegna Pellicano, oltre ai 315 discount LD Market, il vero gioiellino di casa Lombardini. Ma di questo passo l'impressione è che, un pezzo alla volta, venga smembrato un gruppo nato nei primi anni Sessanta dalla intuizione di Emilio Lombardini, imprenditore lungimirante e precursore, con la creazione di Vegé nel 1959, proprio di quella unione commerciale tra operatori della distribuzione che è il prototipo delle moderne centrali acquisti.