Centri commerciali: il futuro è nelle food court di nuova concezione
Centri commerciali: il futuro è nelle food court di nuova concezione
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L’incremento dell’offerta di servizi di ristorazione all’interno dei centri commerciali – servizi che nei mercati più maturi spesso arrivano a occupare oltre il 20% dei locali nelle gallerie nuove e nei progetti di ampliamento - è trainato dalla rapida crescita dei consumi fuori casa registrata a livello globale: lo afferma uno studio realizzato da Cushman & Wakefield.
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Stando alle previsioni la spesa dei consumi fuori casa continuerà a crescere nel prossimo decennio, per cui un’offerta di ristorazione accattivante diventa fattore di successo per qualsiasi struttura commerciale.
Per tutte e quattro le macro-regioni esaminate si prevede una crescita della ristorazione, in particolare in Asia Pacifico e Medio Oriente e Africa. Stando ai dati di Oxford Economics, la spesa al consumo dovrebbe quasi raddoppiare in queste aree (da 182,5 miliardi di dollari Usa a 363,5 miliardi) e più che raddoppiare in Oriente (da 1.052 miliardi di dollari a 2.296 miliardi). Dunque la spesa food & beverage dovrebbe registrare una crescita media annua del 7,4% fino al 2026, in entrambe le regioni.
Europa e Americhe, mercati più maturi, non vedranno un’analoga crescita, ma registreranno comunque un solido incremento, stimato rispettivamente nel 4,9% e nel 5,5 per cento.
Con la spesa, crescono anche le aspettative dei consumatori. Le food court un tempo onnipresenti, composte da un plateatico comune circondato da fast food, sono destinate a sparire. Mentre i brand più diffusi – capaci di pagare affitti più elevati – continuano a dominare e le proprietà dei centri commerciali riconoscono l’importanza della diversificazione. L’evoluzione dà origine a concept nuovi, tra i quali per esempio le food hall.
Cushman & Wakefield ritiene che vi sia una domanda latente per concept internazionali non standardizzati inseriti in aree disegnate sul modello dei mercati tradizionali, che combinino la ristorazione servita con la somministrazione di cibo e bevande al banco, la vendita di prodotti da forno, l’offerta di beni legati al mondo della cucina, corsi e proposte di edutainment.
Spiega Darren Yates, head of Emea retail research & insight di Cushman & Wakefield: “La relazione tra shopping e ristorazione è più forte che mai ed è evidente la crescita registrata dal food & beverage negli ultimi anni, in particolare all’interno dei centri commerciali. Questo trend si prolungherà per il futuro, dato che l’offerta di una ristorazione di qualità elevata è ormai un fattore critico di successo per le principali destinazioni di shopping. Un numero crescente di strutture sta incorporando format che coniugano l’esperienza di acquisto con quella di consumo e con l’entertainment, intercettando il crescente interesse dei consumatori nei confronti della cultura gastronomica.”
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