Bialetti passerà a Nuo Octagon

Bialetti passerà a Nuo Octagon
- Information
Cambio di proprietà per Bialetti, storico marchio creato da Alfonso Bialetti nel 1919.
L’azienda di Coccaglio, nel bresciano, quotata all’Euronext Milan, ha sottoscritto un complesso accordo, formato da due contratti di compravendita, che porterà alla cessione del 78,56% del capitale sociale a Nuo Octagon, finanziaria lussemburghese riconducibile all’armatore cinese (nato a New York), Stephen Cheng.
In seguito al closing, previsto per giugno 2025, scatterà l’Opa obbligatoria. Tutto questo ammesso che il Governo non decida di esercitare il Golden Power.
Il rifinanziamento del debito
L’operazione contiene un'ampia manovra di risanamento del debito netto (circa 80 milioni). Sono programmati due finanziamenti, uno di tipo junior e di un importo massimo di 30 milioni di euro, erogato da Illimity Bank e da Amco e uno di tipo senior, di 45 milioni di euro, concesso da un pool di istituti guidato da Banco Bpm e composto da Bper Banca e Banca Ifis.
Il secondo comprenderà una linea di credito revolving, oltre a una possibile linea aggiuntiva, a supporto del capitale circolante, fino a un massimo di altri 5 milioni di euro. Inoltre, sul tavolo, ci sono apporti di “equity”, da parte di Nuo Octagon, di almeno 49,5 milioni di euro.
Dalle filiali estere ai monomarca
Verrà anche creata una 'HoldCo', in cui investirà Egidio Cozzi, amministratore delegato, che rimarrà alla guida dell’azienda, attualmente controllata da Francesco Ranzoni, presidente del Cda di Bialetti Industrie.
Il gruppo ha oggi stabilimenti produttivi in Italia, Romania e Turchia. La struttura commerciale copre tutti i principali mercati e opera, come accennato, tramite il quartier generale di Coccaglio e attraverso un’importante rete di filiali situate in Francia, Germania, Turchia, Stati Uniti e Australia.
Nella sola Italia, inoltre, Bialetti conta un centinaio di negozi monomarca, in posizioni strategiche: nei centri commerciali, negli outlet e nei centri storici.
L’esercizio 2024 si è chiuso con ricavi consolidati pari a 149,5 milioni di euro (141,2 milioni nel 2023), un Ebitda normalizzato positivo di 23,1 milioni (erano 19,2 milioni), un indebitamento finanziario netto normalizzato di 81,9 milioni (78,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023).
Altri articoli:
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.