Acquisizione ad alta tecnologia (agricola) per gruppo Basf. Noblesse oblige, visto che la multinazionale tedesca, attiva in molteplici quanto sofisticati settori – dall’elettronica all’energia, dalla plastica alla gomma, senza dimenticare il packaging, la chimica, le vernici, la farmaceutica e tanto altro – ha rilevato l’italiana Horta, specialista nelle soluzioni digitali per il settore primario.

Del resto, i due collaboravano da tempo: "Con questa operazione la divisione agricultural solutions di Basf - commenta la major tedesca - conferma l'impegno ad ampliare il proprio portafoglio, investendo in soluzioni che, supportando il lavoro degli agricoltori, rendono l'agricoltura più produttiva e rispettosa dell'ambiente”.

Horta sviluppa, dal 2008, soluzioni hi-tech e di ‘decision making’ per la gestione razionale e sostenibile delle colture, ovvero servizi che permettono al settore primario di applicare i principi della cosiddetta agricoltura di precisione, la quale lavora in nome della salvaguardia ambientale e della riduzione dello spreco.

Da ricordare che Horta, attualmente una società a responsabilità limitata che si autodefinisce ‘al servizio dell’agroalimentare’, è nata come spin off dell’Università Cattolica di Milano e si è concentrata, nel tempo, su un numero sempre più elevato di colture: pomodori, uva da vino, cereali, olive, grano, cipolle, girasole… Fornisce anche dati meteo in tempo reale tramite 1.800 stazioni di rilevamento collegate.

A livello mondiale Basf ha fatturato, nel 2021, ben 78,6 miliardi di euro, mentre Basf Italia vale circa 1,8 miliardi di euro, una stima che non considera, volutamente, il 2020, anno investito dalle ricadute della pandemia.