Archivia il 2022 con un fatturato al pubblico superiore ai 2,5 miliardi di euro Despar Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia. La crescita è stata di 3 punti rispetto al 2021, quando la società aveva totalizzato 2,47 miliardi, a loro volta in salita dell’1,7% sul 2020.

Nella regione Veneto, Aspiag ha realizzato 918 milioni (+1,4), mentre in Friuli-Venezia Giulia il dato si è attestato a 637 milioni.

Complessivamente l’esercizio, come per molti altri grandi attori della Gdo, è stato condizionato dalla forte inflazione, che ha drenato molte risorse nelle azioni di contenimento dei prezzi e sottratto finanza ai piani di espansione.

Aspiag ha investito ben 71 milioni di euro, che hanno consentito, fra l’altro, 11 nuove aperture e 6 ristrutturazioni per arrivare a una rete di 561 punti vendita (255 diretti e 306 affiliati).

I nuovi insediamenti hanno riguardato soprattutto il Veneto e il Fvg, mentre le difficoltà legate al costo della vita hanno frenato i progetti di crescita in Lombardia: qui il piano, avviato alla fine del 2022, con l’Interspar di Mariano comense (Como), era di raggiungere i 60 punti vendita nel 2022.

Lo sviluppo ha permesso al gruppo di assumere altre 290 persone, il che ha portato il totale dei collaboratori a 8.880 nelle regioni di presenza.

In forte crescita le private label, con una quota che, nell’arco di un anno è passata dal 25,7 a 29 per cento.

«Nonostante il perdurare di una congiuntura economica complessa e prospettive ancora di grande incertezza – hanno commentato i vertici aziendali – la nostra realtà è riuscita a consolidare, anche per il 2022, la sua posizione di mercato, sviluppando ulteriormente la rete anche in nuove regioni come la Lombardia, creando maggiore occupazione e impegnandosi a mantenere i prezzi di vendita accessibili per i consumatori. Il piano di investimenti previsto per il 2023 porterà Despar a sviluppare ulteriormente i suoi negozi per mantenere e rafforzare la vicinanza alla clientela, consentendo al marchio dell’abete di valorizzare ancor più l’unione con i territori dove è presente, promuovendo e migliorando il dialogo con le istituzioni e le comunità che ci ospitano».