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Alberto Balocco analizza il pericolo del 'reverse charge'
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Alberto Balocco analizza il pericolo del 'reverse charge'
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“La legge di stabilità 2015, approvata con voto di fiducia sia alla Camera che al Senato, ha recepito il meccanismo del 'reverse charge', che prevede per i fornitori della grande distribuzione – spiega l’imprenditore - l’emissione di fatture senza l’applicazione dell’Iva (cessione di beni a ipermercati, supermercati e discount), pur continuando regolarmente a versarla ai propri fornitori. br />
“Grazie al cielo, al momento – ha continuato Balocco - l’applicazione di questa “brillante” legge è ancora sospesa in attesa della pronuncia della Commissione Europea, essendo l’Iva un’imposta di competenza comunitaria.
“Qualora il 'reverse charge' sfuggisse anche al vaglio europeo, tale misura, spacciata dal nostro governo come 'lotta all’evasione fiscale', di fatto si configurerebbe come un prestito forzoso e senza interessi, concesso allo Stato da parte delle aziende che forniscono i beni di consumo alla distribuzione organizzata.
“L’effetto potrebbe essere devastante: non incassando più l’Iva, le imprese sarebbero costrette a chiedere il rimborso che riceverebbero solo dopo anni di attesa e solo se in grado di fornire fideiussioni.
“In questo modo, lo Stato sottrarrebbe liquidità alle aziende fornitrici della Gdo, con il brillante risultato di favorire i prodotti esteri (questi ultimi non risentirebbero di questa normativa) innescando una catena inarrestabile di fallimenti e di chiusure di imprese, con la conseguente ulteriore perdita di posti di lavoro.
“Per le imprese fornitrici della Gdo più deboli sarebbe un colpo mortale, per quelle più robuste costituirebbe un inevitabile rallentamento per investimenti, crescita e occupazione.
“E’ vero che in Italia siamo da troppo tempo abituati a essere governati da incompetenti, ma questo governo, insediato da poco meno di un anno, non avrebbe dovuto essere quello della svolta, del rilancio economico a suon di investimenti e occupazione? Solo 'un esecutivo Tafazzi' può pensare di uscire dalla crisi dando addosso alle poche imprese sane rimaste, anziché favorirne lo sviluppo, come sarebbe logico e produttivo per tutti, imprenditori e lavoratori compresi".
“Grazie al cielo, al momento – ha continuato Balocco - l’applicazione di questa “brillante” legge è ancora sospesa in attesa della pronuncia della Commissione Europea, essendo l’Iva un’imposta di competenza comunitaria.
“Qualora il 'reverse charge' sfuggisse anche al vaglio europeo, tale misura, spacciata dal nostro governo come 'lotta all’evasione fiscale', di fatto si configurerebbe come un prestito forzoso e senza interessi, concesso allo Stato da parte delle aziende che forniscono i beni di consumo alla distribuzione organizzata.
“L’effetto potrebbe essere devastante: non incassando più l’Iva, le imprese sarebbero costrette a chiedere il rimborso che riceverebbero solo dopo anni di attesa e solo se in grado di fornire fideiussioni.
“In questo modo, lo Stato sottrarrebbe liquidità alle aziende fornitrici della Gdo, con il brillante risultato di favorire i prodotti esteri (questi ultimi non risentirebbero di questa normativa) innescando una catena inarrestabile di fallimenti e di chiusure di imprese, con la conseguente ulteriore perdita di posti di lavoro.
“Per le imprese fornitrici della Gdo più deboli sarebbe un colpo mortale, per quelle più robuste costituirebbe un inevitabile rallentamento per investimenti, crescita e occupazione.
“E’ vero che in Italia siamo da troppo tempo abituati a essere governati da incompetenti, ma questo governo, insediato da poco meno di un anno, non avrebbe dovuto essere quello della svolta, del rilancio economico a suon di investimenti e occupazione? Solo 'un esecutivo Tafazzi' può pensare di uscire dalla crisi dando addosso alle poche imprese sane rimaste, anziché favorirne lo sviluppo, come sarebbe logico e produttivo per tutti, imprenditori e lavoratori compresi".
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