A Modena parte l'Esselunga della discordia
A Modena parte l'Esselunga della discordia
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Arriva a una svolta definitiva, dopo una trafila di quasi 20 anni, il sofferto progetto di Esselunga Modena.
Infatti il Consiglio comunale ha detto sì al piano di variante urbanistica che prelude all’inizio dei lavori.
L’apertura del cantiere è prevista per l’autunno del 2019, dopo un’ulteriore fase di studio e la stesura di un documento particolareggiato.
Nella città emiliana Esselunga costruirà, in una zona centrale (Via Canaletto), un superstore di 2 500 mq, su due piani. La catena lombarda realizzerà anche un parcheggio multilivello di 180 veicoli, che servirà il Pdv, ma sarà di proprietà municipale. Il Comune inoltre rileverà dal gruppo distributivo un lotto da destinare a edilizia residenziale. In più Esselunga si accollerà 1,8 milioni di euro di oneri urbanistici per il miglioramento del quartiere circostante.
Il punto vendita si insedierà in una parte di un’area di 44.000 mq, un lotto in precedenza occupato dal locale Consorzio agrario, che Bernardo Caprotti, nel lontano anno 2000, rilevò per 24 miliardi di lire (circa 12 milioni di euro).
Nel 2001 però Coop Estense acquistò, in asta fallimentare, altri 8.834 mq adiacenti, creando, in loco, una coabitazione fra i due competitor e il Comune stesso, titolare di un terzo lotto. Una convivenza oltremodo difficile, perché il Piano regolatore presupponeva, per il decollo di qualsiasi progetto, l’accordo dei 3 soggetti sui piani di sviluppo.
Dopo una lunga trafila a dire l’ultima parola, nel 2014, furono l’Agcm e il Consiglio di Stato che, intervenendo nella vexata quaestio, apersero definitivamente la strada a Esselunga.
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