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Vendite al dettaglio, a febbraio spunta una mini crescita: +0,3%

Vendite al dettaglio, a febbraio spunta una mini crescita: +0,3%
Vendite al dettaglio, a febbraio spunta una mini crescita: +0,3%

Vendite al dettaglio, a febbraio spunta una mini crescita: +0,3%

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

A febbraio si rivede il segno più sulle vendite al dettaglio.

Istat stima, in via preliminare, una crescita congiunturale dello 0,1% a valore e a volume. Rispetto a un anno fa, le vendite al dettaglio aumentano del 2,4% a valore e solo dello 0,3% a volume. Segno che si stanno ancora scaricando gli ultimi aumenti dei prezzi sullo scaffale. Le vendite dei beni alimentari salgono del 3,9% a valore e dello 0,4% a volume. Per il non food, rispettivamente, +1,1% e +0,5%.

Rispetto a febbraio 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+4%), per le imprese operanti su piccole superfici (+1%) e le vendite al di fuori dei negozi (+1,6%). Il commercio elettronico è in calo (-0,5%). Circa la ripartizione delle vendite nella grande distribuzione, su base annua svetta ancora il discount (+5,9% a valore), seguito da iper (+4,4%) e super (+4%).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, l’aumento maggiore riguarda i prodotti di profumeria e cura della persona (+7,7%), mentre registrano il calo più consistente le dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni e telefonia (-1,8%).

Primi segnali

Secondo Confcommercio, «il dato, seppur non brillante, presenta alcuni elementi che portano a guardare con meno pessimismo alle prospettive della domanda per consumi. Infatti dopo quasi un biennio le vendite a volume sono tornate a segnare un moderato incremento nel confronto annuo, periodo ancora più lungo se si guarda alla sola componente alimentare. Il dato italiano, letto nel contesto europeo, si conferma lievemente meno negativo, in particolare nel confronto con la Germania. La repentina discesa dell’inflazione sta forse cominciando a produrre i suoi effetti sui comportamenti delle famiglie».

Poi aggiunge: «Non vanno comunque trascurati gli elementi di criticità che sono ancora presenti. Per il commercio tradizionale, al netto dell’inflazione, il dato nel confronto annuo si mantiene negativo. Allo stesso tempo per alcuni segmenti, quali l’alimentare, l’abbigliamento e le calzature, la modesta crescita di febbraio ha solo attenuato le consistenti cadute della domanda registrate negli ultimi anni.

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