Tari: distribuzione alimentare tra le più strapazzate
Tari: distribuzione alimentare tra le più strapazzate
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«Ai dettaglianti dell’alimentazione spetta il non invidiabile record di essere tra i più strapazzati dalla tassa sui rifiuti» spiega Donatella Prampolini Manzini, presidente FIDA-Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione di Confcommercio – Imprese per l’Italia.
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L’analisi sui costi per l’inefficienza della tassa sui rifiuti (TARI), presentata da Confcommercio – Imprese per l’Italia nei giorni scorsi, evidenzia un aumento tariffario tra 2010 e 2015 ben oltre il 600% per ortofrutta, pescherie e banchi di mercato con generi alimentari; per supermercati, negozi di pane, macellerie, salumerie, formaggi e generi alimentari le tariffe sono comunque quasi triplicate (+190% di incremento tariffario).
«Non bastano le difficoltà che dobbiamo affrontare tutti i giorni per la crisi economica –commenta Donatella Prampolini Manzini- ma dobbiamo anche subire una pressione fiscale impressionante generata da un fisco nazionale opprimente e una tassazione locale inefficiente e arbitraria». «A livello locale –aggiunge la presidente Prampolini Manzini- si riscontrano inoltre delle disparità impensabili tra un comune e l’altro: per una stessa tipologia di attività non è difficile pagare quattro o cinque volte di più in un comune rispetto a quello limitrofo».
«Come già ribadito dal presidente confederale –conclude Donatella Prampolini Manzini- chiediamo un’applicazione rigorosa del criterio dei fabbisogni e dei costi standard per fare in modo che le inefficienze delle amministrazioni locali non ricadano sulle imprese, che hanno già i propri problemi da risolvere».
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