Svicom diversifica e cresce nei servizi immobiliari. Via alla società benefit
Svicom diversifica e cresce nei servizi immobiliari. Via alla società benefit
- Information
di Emanuele Scarci
Svicom si trasforma in società per azioni, aumenta il capitale di 500 mila euro e diventa società benefit.
L’azienda milanese è un big nella valorizzazione di immobili e
nella gestione dei servizi immobiliari commerciali. Quest’anno punta a una
crescita dei ricavi fino a 13,5 milioni di euro, dagli 11,5 milioni
dell’esercizio precedente. La società vanta un portfolio di 120 asset, per una
superficie lorda affittabile di 1,6 milioni di mq, che include soprattutto centri
e parchi commerciali, immobili logistici e direzionali.
Fabio Porreca è fondatore e chairman di Svicom nonché azionista di maggioranza;
Letizia Cantini, 41 anni, è general manager e azionista: ha trascorso circa 9
anni in Unicoop Firenze, di cui gli ultimi 5 come direttore del patrimonio immobiliare.
Perché il cambio di forma societaria, da srl a spa, e l’aumento di capitale?
“Svicom è una società in grande crescita, specie nel property management - risponde Cantini –. Inoltre la società ha intrapreso la strada dell’ampliamento e della diversificazione dei servizi offerti, puntando sull’innovazione tecnologica. Nel 2021 Svicom ha aumentato il fatturato del 20% a 11,5 milioni, con un buon incremento del property management e con lo sviluppo delle nuove linee. Alla fine, abbiamo registrato stabilità nell’area core e forte sviluppo nel non core, con una quota del giro d’affari, rispettivamente, del 65% e del 35%. Per l’anno in corso confidiamo di raggiungere un fatturato di 13,5 milioni”.
Qual è stato l’ultimo contratto rilevante acquisito?
Ce ne sono diversi, ma ricordo l’accordo raggiunto con Kryalos Sgr che ha conferito a Svicom il mandato di property management per i nove asset del Fondo ReItaly, tra i quali Bicocca Village a Milano, 45° Nord a Moncalieri e Grotte Center a Camerano, nell’Anconetano. Relativamente a questi progetti, il gruppo si occupa anche del leasing e del technical management.
E il vostro legame con il mondo cooperativo?
E’ molto forte. Siamo il principale fornitore di Coop Alleanza 3.0, inoltre lavoriamo anche con Nova Coop.
Svicom è diventata società benefit: una scelta di marketing?
Assolutamente no. Ci ponevamo da tempo questo obiettivo che peraltro ci distingue rispetto ai competitor. Uniamo agli obiettivi economici anche quelli sociali, nell’interesse dei nostri collaboratori e clienti. Stiamo definendo il piano per i prossimi anni, privilegiando, in primis, la formazione.
La crisi dei centri commerciali e degli ipermercati si è incrociata con il biennio orribile del covid. A che punto siamo?
Durante il biennio c’è stato un tale bombardamento di accadimenti da non risparmiare nessuno. Con il boom dell’e-commerce ci davano per morti, ma questo non è successo. Anzi noi abbiamo recuperato mentre c’è stato un forte ridimensionamento dello stesso commercio elettronico.
Ora però l’impennata dei costi energetici colpisce, in particolare, le grandi superfici commerciali. Come se ne esce?
Inevitabilmente il boom dei costi energetici rallenta i piani di sviluppo, in termini di remodelling. Certamente ci saranno dei ritardi. Però bisogna capire se è un trend di lungo periodo o si tornerà progressivamente alla normalità.
Le bollette dell’energia roventi stanno creando problemi di insolvenza nei pdv delle gallerie commerciali?
In questa fase non ne abbiamo la percezione, comunque non credo sia un trend forte come durante la fase pandemica. Anche perché ci sono stati diverse rinegoziazioni di contratti. Certo, nel 2023 ci saranno gli aggiornamenti dei canoni d’affitto in base all’indice Istat che per i rami d’azienda dev’essere del 100%, ma si tratta di contratti privati.
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