Reverse charge: la Commissione Ue dice "no", ma mancano 730 milioni
Reverse charge: la Commissione Ue dice "no", ma mancano 730 milioni
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Dopo annunci di segno contrario e molte preoccupazioni è arrivata, il 22 maggio, la bocciatura da parte della Commissione Ue della reverse charge sulla Gdo.
A questo punto mancano all'appello 730 milioni, anche se il nostro Esecutivo rassicura che le accise non verranno toccate.
Ma vediamo la posizione comunitaria: "La Commissione ha adottato una comunicazione indirizzata al Consiglio che rigetta la richiesta italiana di una deroga alla disciplina Ue sull’Iva, per introdurre il reverse charge per le forniture alla grande distribuzione”, ha dichiarato Vanessa Mock (nella foto), portavoce servizi finanziari della Commissione.
“Per la Commissione – continua Mock - non ci sono prove sufficienti che la misura richiesta contribuirebbe a contrastare le frodi. La Commissione ritiene anzi che questa misura implicherebbe seri rischi di frode a scapito del settore delle vendite al dettaglio e a scapito di altri Stati membri”.
Commenta Confcommercio: “La Confederazione esprime soddisfazione per la mancata autorizzazione all’Italia sull’introduzione del ‘reverse charge’ nei rapporti tra la Gdo alimentare e i propri fornitori. Occorre ora però scongiurare l’attivazione della clausola di salvaguardia, che porterebbe all’incremento delle accise sulla benzina e sul gasolio. Tali risorse devono essere reperite attraverso tagli di spesa pubblica improduttiva e non attraverso nuovi incrementi di imposta”.
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