ReStore grazie ai dati in suo possesso ha effettuato un monitoraggio relativo all’utilizzo del servizio di spesa on line nel nostro Paese nei mesi del lockdown.

Il primo importante balzo si è registrato nella settimana che andava dal 9 al 15 marzo dello scorso anno, con un incremento del +150% rispetto alla settimana precedente.

Nelle settimane successive si è poi avuto un vero e proprio “assalto virtuale” alle piattaforme dei supermercati che offrono il servizio di spesa in line. Questo fenomeno è coinciso con i momenti più critici della pandemia, quando gli italiani hanno cominciato a toccare con mano le conseguenze delle più rigorose restrizioni sulla vita quotidiana.

A livello nazionale, nel 2020 si sono registrate più vendite in assoluto nella settimana dal 30 marzo al 5 aprile, che vedeva l’entrata in vigore del decreto “Io resto a casa”. Con questo provvedimento tutta l’Italia diventava “zona rossa” e si estendevano, quindi, a tutto il territorio nazionale le limitazioni che in precedenza erano destinate solo alle zone più colpite dalla pandemia. In questa settimana le vendite hanno raggiunto valori 30 volte superiori alle prime settimane dell’anno.

Valori che sarebbero sicuramente risultati di gran lunga superiori se l’offerta fosse riuscita a soddisfare la domanda: mentre la tecnologia ReStore ha permesso ai propri clienti di affontare picchi ed incrementi piu che proporzionali a livello di sistemi, sono stati numerosi infatti i retailer che si sono ritrovati impreparati a causa di limiti strutturali e non sono riusciti a dar seguito all’enorme mole di richieste.

Questo è avvenuto non solo in Italia: la differenza è che il nostro Paese era indietro rispetto alle principali nazioni europee.

Con l’inizio della fase 2 (dal mese di maggio in poi), si è avuta la progressiva riduzione delle misure di contenimento. Con le riaperture dei mesi estivi, si è toccato il punto più basso negli ordini di spesa on line su tutto il territorio nazionale nella settimana di ferragosto (10 - 16 agosto 2020). Anche se con valori 3/4 volte superiori rispetto alle prime settimane del 2020, segno che gli italiani hanno apprezzato questa nuova modalità di fare la spesa

La flessione negli acquisti si è poi arrestata in corrispondenza della seconda ondata del coronavirus (da metà settembre 2020 a fine dicembre). Questa recrudescenza del virus ha determinato, a livello nazionale, una costante crescita nell’utilizzo del servizio di spesa on line, con un picco di acquisti nella prima metà di novembre.

Ed è interessante notare, se si guarda alla Lombardia, come si sia avuto un picco di vendite on line, con vendite in aumento di oltre il 300% rispetto alle settimane precedenti, in corrispondenza del DPCM del 3 novembre: in questo provvedimento veniva inserita proprio questa regione in zona rossa, in quanto territorio a rischio con massima gravità (cosiddetto scenario 4).

Stesso andamento crescente nella curva degli acquisti anche per la Puglia, che è stata dichiarata nello stesso provvedimento zona arancione, con misure lievemente meno restrittive.