Secondo il Rapporto annuale Women in Business* curato dal network di consulenza internazionale Grant Thornton, nel 2021 le donne detengono il 31% delle posizioni aziendali di comando, 2 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente, nonostante il Covid-19 abbia colpito e rallentato le economie di tutto il mondo.

Il superamento del 30% è considerato un traguardo storico e importante in quanto la soglia è identificata nella ricerca come la rappresentazione minima necessaria per cambiare i processi decisionali nelle aziende. Tutte le macro aree a livello globale, ad eccezione dell'Apac (28%), hanno superato il traguardo del 30%. Dando uno sguardo ai settori, la palma dei vincitori va all’healthcare, all’istruzione e servizi sociali e ai servizi alla persona con il 39% mentre gli “ultimi” classificati sono risultati l’industria e l’oil&gas con solo il 26% di donne in posizioni di leadership.

Un altro dato incoraggiante emerso è la tipologia di ruoli che la leadership femminile sta assumendo. La ricerca di Grant Thornton, rispetto allo scorso anno, registra infatti una crescita del numero di Ceo donne (+6%, ora al 26%), di Cfo donne (+6%, ora al 36%) e di Coo donne (+4%, ora al 22%). Mentre la percentuale di donne nei ruoli senior più tradizionali è scesa leggermente al 38% (-2% rispetto all’anno precedente), tendenza al ribasso da due anni.

A livello globale, oltre due terzi delle imprese intervistate (69%) si aspetta che il nuovo approccio lavorativo derivante dal Covid-19 (in particolare lo smart working) possa influenzare positivamente la carriera a lungo termine delle donne. Sebbene la presenza femminile in ruoli di leadership sia cresciuta, rimangono però dubbi sull'impatto della pandemia sulle donne, in particolare sulle madri lavoratrici. I dati delle Nazioni Unite mostrano che prima del Covid-19 le donne svolgevano il triplo dei lavori domestici non retribuiti rispetto agli uomini e i principali indicatori attuali dimostrano che il Covid-19 sta solo aumentando questa disparità, oltre ad aggiungere ulteriori responsabilità a tale categoria, dall'assistenza all'infanzia all’istruzione a casa nel periodo di chiusura delle scuole, ecc.

Per quanto riguarda la situazione in Italia, le posizioni di Ceo occupate dalle donne nel 2021 sono scese al 18% rispetto al 23% registrato nel 2020, andando dunque sotto la media dell’Eurozona pari al 21% e al dato medio globale pari al 26%.

Più in generale, nel nostro Paese, le donne che detengono posizioni di leadership rappresentano oggi il 29% (+1% rispetto al 2020). Nonostante il segno più, il nostro Paese rimane nelle retrovie tra le 30 economie mondiali analizzate su questo fattore. Allo stesso tempo risulta purtroppo in crescita (+2%) la percentuale di aziende senza presenze femminili nel senior management che attualmente si assesta al 23%.