di Emanuele Scarci

Nel giorno del divorzio fra Carrefour e VéGé nella super centrale Aicube 4.

, il ceo Christophe Rabatel inaugura il primo store del nuovo concept Terre d’Italia a Milano e annuncia che nel bilancio 2022 Carrefour Italia ha raggiunto il break even dell’utile operativo (Ebit). Quindi il pareggio prima degli interessi e delle tasse. Il bilancio depositato in Italia indica una perdita netta di 115,8 milioni, anche se il 57% in meno dell’anno precedente.

“Come vede, quasi il 60% in meno sull’ultima riga è già un bel risultato - sottolinea Rabatel -. Ma questo è il risultato ottenuto applicando i principi contabili italiani. Secondo quelli di Carrefour abbiamo raggiunto il break even dell’Ebit nel 2022”.

Si può dire conclusa la terapia choc con cessioni e chiusure di pdv?

Diciamo che il grosso è stato fatto, ma la verità è che la rete è un organismo vivente e, come tale, il lavoro non è mai finito.

Prevede ancora interventi sul numero degli ipermercati?

Come dicevo, il lavoro non è mai finito. Gli iper sono diventati il cuore di Carrefour Italia grazie a una serie di servizi forniti di alto profilo. Inoltre offriamo 200 prodotti a marchio di uso quotidiano con prezzi allineati a quelli dei discount.

Quali i risultati della strategia di Carrefour Italia in questi primi 5 mesi del 2023? I dati di NielsenIQ indicano un calo del mercato intorno al 4% a volume.

Abbiamo fatto meglio della media del mercato. Siamo soddisfatti considerato il trend generale.

Veniamo al format Terre d’Italia inaugurato oggi. Avrà uno sviluppo in altre città?

Si tratta di una start up con la particolarità del negozio di vicinato, dove prendere un caffè o un aperitivo, mangiare qualcosa e acquistare un vino (60% dell’offerta ndr), una pasta o un prodotto dolciario. E’ un test e se avrà successo andremo avanti con l’espansione, implementando, se necessario, modifiche in corso d’opera. Abbiamo tuttavia bisogno di tempo per capire. E, se funzionasse, potremmo aprire anche nelle città turistiche.