Il primo suggerimento dell’istituto Bolognese è di guardare ai Paesi emergenti che hanno tassi di sviluppo di tutto rispetto, come Indonesia, Cina, India e Brasile che viaggeranno fra il +6 e il +9%. Dunque più che produrre in casa dei cinesi dovremo entrare nelle case cinesi, con i nostri beni e servizi e offerte ritagliate ad hoc.
Il vero problema è che il tessuto produttivo italiano ha moltissime pmi, che non hanno una gittata internazionale. D’altro canto, a volte, le grandi imprese sono troppo lente a muoversi. Insomma l’azienda perfetta deve essere un atleta, un misto fra agilità e forza.