Parmigiano reggiano, prezzi al top ma produzione in frenata. 34 milioni per la promozione
Parmigiano reggiano, prezzi al top ma produzione in frenata. 34 milioni per la promozione
- Information
di Emanuele Scarci
Volano vicini ai massimi storici i prezzi del Parmigiano reggiano, ma la produzione dà segni di cedimento dopo aver raggiunto il picco.
Il prezzo medio al produttore dell’intero 2022 (stagionatura 12 mesi) rilevato dalla Camera di commercio di Milano è stato di
10,54 euro/kg, in crescita del 2,8% sull’anno precedente quando i listini medi
erano schizzati del 20,4%. Negli ultimi 15 anni un prezzo più elevato si era
registrato solo nella primavera del 2019: 10,95 euro/kg. Quest’anno
si sono scaricati gli aumenti dei costi dell’ultimo anno. E difficilmente si
tornerà indietro.
Sul fronte della produzione, nei primi 10 mesi dell’anno, le forme prodotte hanno lambito quota 3,4 milioni, in calo dell’1,3% rispetto al 2022, ma complessivamente il 2022 rimane il secondo dato annuale più elevato nella storia del Parmigiano reggiano. Peraltro dal prossimo gennaio le aziende dovranno collocare sul mercato la produzione del 2021: 3,4 milioni di forme, la più elevata di sempre. E nel 2024 la seconda produzione più rotonda. Obiettivi che si potranno raggiungere probabilmente solo guadagnando quote all’estero
Bilancio, vado al massimo
Intanto, l’assemblea
generale dei consorziati del Parmigiano reggiano ha approvato il bilancio
preventivo 2023 e le regole di flessibilità del Piano regolazione offerta 2023-25.
La plenaria ha deliberato anche un bilancio record con 56,5 milioni di euro di
ricavi. Sul totale, 17 milioni andranno a coprire i costi di funzionamento del
Consorzio, mentre le risorse destinate alle attività saranno, al netto di
accantonamenti, ammortamenti e tasse, 39,5 milioni.
Gli investimenti per azioni di marketing e comunicazione saranno di 34,2
milioni, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della domanda in Italia e
all’estero. Relativamente agli investimenti promozionali, una decisa
accelerazione sarà rivolta al pilastro dei mercati esteri del Piano marketing,
con investimenti per 14,2 milioni (contro gli 11,9 milioni del 2022 e i 9
milioni del 2021) mentre i restanti 20 milioni saranno allocati negli altri sei
pilastri del Piano marketing legati ad attività orizzontali, allo sviluppo del
marchio e alla campagna pubblicitaria in Italia.
Arriva l’iceberg Dop
Il 2023 sarà
un anno difficile e denso di insidie per i produttori. Per Nicola Bertinelli, presidente
del Consorzio Parmigiano reggiano, “sarà un anno caratterizzato da grandi sfide.
Per affrontare i problemi legati alle incertezze macroeconomiche causate dal
conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime
e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie, la
parola chiave sarà stabilità. Per ottenere questo obiettivo, sarà fondamentale
fare squadra: dovremo infatti collocare sul mercato la produzione più alta
della Dop, quella del 2021, riuscendo sia a mantenere il Parmigiano reggiano a
un prezzo concorrenziale, per renderlo accessibile alle famiglie, sia a
difendere la redditività delle aziende, che hanno già subito l’aumento dei
costi di produzione”.
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