Nel 2020 il 95% dell'olio di palma utilizzato in Italia è certificato sostenibile e la domanda è in crescita, così come le richieste di certificazione. L’Italia, con 248 realtà associate a Rspo è al terzo posto in Europa ed al quinto nel mondo.

«La maggiore attenzione e impegno alla sostenibilità - afferma Mauro Fontana, Presidente dell'Unione italiana per l'olio di palma sostenibile - non sarà più solo un asset strategico e una leva di comunicazione verso i clienti e consumatori. Il regolamento Ue in via di approvazione imporrà agli operatori interessati l’obbligo di due diligence, per verificare e dimostrare che le materie prime in questione non siano state coltivate in aree oggetto di deforestazione a partire dal dicembre 2020 e riconosce il valore degli schemi di certificazione verificati da terze parti nelle procedure di valutazione del rischio da parte degli operatori.»

La gdo ed i fornitori della mdd possono giocare un ruolo chiave per favorire la completa transizione verso modelli di sostenibilità nella catena del valore dell’olio di palma sostenibile, anche considerando il contatto diretto con il consumatore e il presidio del territorio. Quando gli standard RSPO sono applicati dai soci, si garantisce una materia prima che rispetti l'ambiente, la biodiversità, e le norme locali e internazionali in materia di diritti del lavoro. I consumatori possono fare scelte responsabili acquistando prodotti che usano olio di palma sostenibile certificato.